INTRODUZIONE AL VANGELO DI GIOVANNI
Caratteristiche principali
Sin dai primi tempi cristiani è
stato notato che il quarto vangelo è il più originale. Nei suoi
confronti gli altri tre risultano abbastanza simili tra loro tanto da essere
chiamati «Sinottici». Essi danno importanza soprattutto a ciò
che Gesù ha detto e fatto in Galilea: un unico viaggio a Gerusalemme
conclude la sua attività; Giovanni invece dà molto spazio
all'azione che Gesù ha svolto in Giudea (1,35-42), presentando almeno tre
suoi viaggi a Gerusalemme (1,13; 5,1; 7,10). I Sinottici riferiscono circa
trenta episodi miracolosi; Giovanni ne cita sette, di cui tre soltanto ricordati
negli altri vangeli, e li chiama con nomi diversi: «segni» o
«opere». I Sinottici presentano l'insegnamento di Gesù con
frasi brevi e con molte parabole; Giovanni, mentre sembra ignorare le parabole
(riferisce due stimolanti esempi ai capitoli 10 e 15), riporta invece lunghi
discorsi solenni (per esempio, i discorsi di addio, durante l'ultima
Cena).
Giovanni ha un suo stile tipico, semplice,
maestoso. Alcune parole sono molto frequenti: amare, giudicare, testimoniare,
verità, vita, mondo... Nei confronti degli altri vangeli si avvertono
anche differenze impressionanti: non si dice nulla dell'istituzione
dell'Eucaristia; non compaiono il Padre nostro, le beatitudini, l'infanzia di
Gesù. Singolare è il modo di presentare Gesù. Soltanto nel
vangelo di Giovanni leggiamo alcune importanti definizioni di Gesù: Io
sono la luce (8,12; 9,5), la porta (10,7-9), il buon pastore (10,11.14), la vera
vite (15,1), la via, la verità e la vita (14,6), la risurrezione e la
vita (11,25), il pane che dà la vita (6,35.48). Gesù è un
uomo reale, ma già prima della risurrezione egli è colmo della
«gloria» di Dio. Sin da principio il suo conoscere, agire e parlare
sono rivelazione di un essere celeste, del «Figlio», Parola di Dio
presente nel mondo. Perciò, sin da principio, per i discepoli è
possibile «vedere, comprendere e
credere».
Primi lettori
Molto probabilmente questo vangelo
è scritto per lettori che non conoscono gli altri vangeli, anche se da
tempo ascoltano la predicazione cristiana. Le intenzioni dell'autore sono
dichiarate in 20,30: aiutare a credere che Gesù è il Messia e il
Figlio di Dio. Infatti Giovanni sembra insistere nel mostrare che Cristo
è, allo stesso tempo, grande e potente come Dio stesso, e umano e
concreto come Gesù di
Nazaret.
Autore
Egli non dice il suo nome. Per antichissima tradizione si afferma che è il
discepolo prediletto spesso citato nel vangelo (13,23-26; 19,25-27; 20,2-12;
21,1-4) e che corrisponde al discepolo Giovanni, uno dei Dodici. Giovane al
tempo di Gesù, egli avrebbe scritto nella sua vecchiaia. Ciò
è probabile, ma non del tutto certo. Per alcune pagine del vangelo sembra
che siano da segnalare anche altri autori (per esempio a proposito del c. 21).
Tuttavia nessuna delle ipotesi non tradizionali si è imposta come
sicura.
Il quarto vangelo, scritto forse in tempi
diversi e da più persone, probabilmente da discepoli dell'apostolo
Giovanni a partire dalla sua predicazione, è completato verso l'anno 100
d.C.
Schema
Già dalla distribuzione delle parti è possibile cogliere qualche aspetto
della particolare prospettiva di Giovanni.
-
Inno iniziale o prologo 1,1-18
- Primi incontri e
primi segni miracolosi 1,19-4,54
- La rivelazione
e il giudizio: miracoli e discorsi 5,1-10,42
-
Verso l'ora decisiva 11,1-12,50
- Il lungo addio
di Gesù 13,1-17,26
- Passione e morte: la
gloria paradossale 18,1-19,42
- Gesù
risorto 20,1-21,25
VANGELO DI GIOVANNI
CAPITOLO 1
LA PAROLA DI DIO E' DIVENTATA UN UOMO
1 Al principio,
c'era colui che è "la
Parola".
Egli era con Dio;
Egli era Dio.
2 Egli era al principio con Dio.
3 Per mezzo di lui Dio ha creato ogni
cosa.
Senza di lui non ha creato
nulla.
4 Egli era
vita
e la vita era luce per gli
uomini.
5 Quella luce risplende nelle
tenebre
e le tenebre non l'hanno
vinta
6 Dio mandò un
uomo:
si chiamava
Giovanni.
7 Egli venne come testimone della
luce
perché tutti gli
uomini,
ascoltandolo,
credessero
nella luce.
8 Non era lui la
luce:
Giovanni era un testimone della
luce.
9 La luce
vera,
colui che illumina ogni
uomo,
stava per venire nel
mondo.
10 Egli era nel
mondo,
il mondo è stato fatto per mezzo di
lui,
ma il mondo non l'ha
riconosciuto.
11 E' venuto nel mondo che è
suo
ma i suoi non l'hanno
accolto.
12 Alcuni però hanno creduto in
lui:
a questi Dio ha fatto un dono:
di diventare figli di
Dio.
13 Non sono diventati figli di Dio per
nascita
naturale,
per
volontà di un uomo:
è Dio che ha
dato loro la nuova vita.
14 Colui che è
"la Parola" è diventato
un
uomo
e ha
vissuto in mezzo a noi uomini.
Noi abbiamo
contemplato
il suo splendore
divino.
E' lo splendore
del Figlio unico di Dio Padre
pieno di grazia e di
verità!
15 Giovanni aveva dichiarato:
«Dopo di me viene uno che è
più grande di me, perché esisteva già prima di me».
Quando vide Gesù gli rese testimonianza dicendo: «E' di lui che io
parlavo!».
16 La ricchezza della sua grazia
si è riversata su di noi, e noi tutti l'abbiamo ricevuta.
17 Perché Dio ha dato la sua legge per
mezzo di Mosè, ma la sua grazia e la sua verità sono venute a noi
per mezzo di Gesù, il Cristo.
18 Nessuno
ha mai visto Dio: il Figlio unico di Dio, quello che è sempre vicino al
Padre, ce l'ha fatto conoscere.
GIOVANNI PREPARA LA STRADA DEL SIGNORE
(vedi Matteo 3,1-12; Marco
1,1-8; Luca 3,1-18)
19 Questa fu la testimonianza
di Giovanni. Le autorità ebraiche avevano mandato da Gerusalemme
sacerdoti e addetti al culto del tempio, per interrogarlo. Volevano sapere chi
era.
20 Giovanni dichiarò senza
esitazione:
- Io non sono il
Messia.
21 Essi gli
chiesero:
- Chi sei, allora? Sei forse Elia? Ma
Giovanni disse:
- No, non sono
Elia.
Quelli
insistettero:
- Sei il
profeta?
Giovanni
rispose:
- No.
22
Alla fine gli chiesero:
- Chi sei, dunque?
Perché noi dobbiamo riferire qualcosa a quelli che ci hanno mandati. Cosa
dici di te stesso?
23 Allora Giovanni
disse:
- Io sono la voce di uno che grida nel
deserto: spianate la strada per il Signore. Così ha detto il profeta
Isaia.
24 Quelli che interrogavano Giovanni
appartenevano al gruppo dei farisei.
25 Gli
domandarono ancora:
- Se non sei il Messia,
né Elia, né il profeta, perché battezzi la
gente?
26 Giovanni
rispose:
- Io battezzo con acqua. Ma in mezzo a
voi c'è uno che voi non conoscete.
27
Egli viene dopo di me, ma io non sono degno neanche di sciogliere i lacci dei
suoi sandali.
28 Questo accadeva vicino al
villaggio di Betània, al di là del fiume Giordano, dove Giovanni
battezzava.
GIOVANNI PRESENTA GESÙ, IL FIGLIO DI DIO
29 Il giorno dopo, Giovanni
vede Gesù venire verso di lui, e dice: «Ecco l'Agnello di Dio che
prende su di sé il peccato del mondo.
30
parlavo di lui quando dicevo: dopo di me viene uno che è più
grande di me, perché esisteva già prima di me.
31 Anch'io non lo conoscevo, tuttavia Dio mi ha
mandato a battezzare con acqua, per farlo conoscere al popolo
d'Israele».
32 Poi Giovanni portò
questa testimonianza: «Ho visto lo Spirito di Dio scendere come colomba dal
cielo, e rimanere sopra di lui.
33 Anch'io non
lo conoscevo quando Dio mi mandò a battezzare con acqua, ma Dio mi disse:
"Tu vedrai lo Spirito scendere e fermarsi su un uomo - è lui che
battezzerà con Spirito Santo".
34 Ebbene,
io ho visto accadere questo, e posso testimoniare che Gesù è il
Figlio di Dio».
35 Il giorno seguente
Giovanni era di nuovo là con due dei suoi discepoli.
36 passò Gesù. Giovanni lo
guardò e disse: «Ecco l'Agnello di
Dio».
I PRIMI DISCEPOLI
37 I due discepoli lo udirono
parlare così e si misero a seguire
Gesù.
38 Gesù si voltò e
vide che lo seguivano. Allora disse:
- Che cosa
volete?
Essi gli
dissero:
- Dove abiti, rabbì?
(rabbì vuol dire: maestro).
39 Gesù
rispose:
- Venite e
vedrete.
Quei due andarono, videro dove
Gesù abitava e rimasero con lui il resto della giornata. Erano circa le
quattro del pomeriggio.
40 Uno dei due che
udirono Giovanni e andarono con Gesù si chiamava Andrea. Era il fratello
di Simon Pietro.
41 La prima persona che Andrea
incontrò fu appunto suo fratello Simone. Gli dice: «Abbiamo trovato
il Messia» (Messia o Cristo vuol dire: Salvatore inviato da Dio).
42 Andrea accompagnò Simone da
Gesù. Appena Gesù lo vide gli disse: «Tu sei Simone, il
figlio di Giovanni. Ora il tuo nome sarà Cefa (in ebraico "Cefa" è
lo stesso che "Pietro", e vuol dire: Pietra).
43
Il giorno dopo, Gesù decise di andare in Galilea. Incontrò Filippo
e gli disse: «Vieni con me».
44
Filippo, Andrea e Pietro erano tutti e tre della città di
Betsàida.
45 Filippo trovò
Natanaèle e gli disse:
- Il Messia
promesso nella Bibbia da Mosè e dai profeti, l'abbiamo trovato: è
Gesù di Nàzaret, il figlio di
Giuseppe.
46 Natanaèle disse a
Filippo:
- Di Nàzaret? Da quel paese non
può venire nulla di buono.
Rispose
Filippo:
- Vieni e
vedrai.
47 Gesù vide venire
Natanaèle e disse:
- Questo è un
vero israelita, un uomo senza inganno.
48
Natanaèle disse a Gesù:
- Come fai
a conoscermi?
Gesù gli
rispose:
- Io ti ho visto prima che Filippo ti
chiamasse, quando eri sotto l'albero di fico.
49
Natanaèle esclamò:
- Maestro, tu
sei il Figlio di Dio! Tu sei il re d'Israele!
50
"Gesù replicò:
- Io ho detto che ti
ho visto sotto il fico e per questo tu credi in me? Vedrai cose ben più
grandi!
51 Disse ancora
Gesù:
- Io vi assicuro che vedrete il
cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere verso il Figlio
dell'uomo.
Gesù parla agli apostoli
CAPITOLO 2
IL PRIMO SEGNO MIRACOLOSO
1 Due giorni dopo ci fu un matrimonio a Cana,
una città della Galilea. C'era anche la madre di Gesù,
2 e Gesù fu invitato alle nozze con i
suoi discepoli.
3 A un certo punto mancò
il vino. Allora la madre di Gesù gli
dice:
- Non hanno più
vino.
4 Risponde
Gesù:
- Donna, che vuoi da me? L'ora mia
non e ancora giunta.
5 La madre di lui dice ai
servi: «Fate tutto quel che vi
dirà».
6 C'erano lì sei
recipienti di pietra di circa cento litri ciascuno. Servivano per i riti di
purificazione degli Ebrei.
7 Gesù disse
ai servi:
- Riempiteli
d'acqua!
Essi li riempirono fino all'orlo.
8 Poi Gesù disse
loro:
- Adesso prendetene un po' e portatelo ad
assaggiare al capotavola.
Glielo
portarono.
9 Il capotavola assaggiò
l'acqua che era diventata vino. Ma egli non sapeva da dove veniva quel vino. Lo
sapevano solo i servi che avevano portato l'acqua. Quando lo ebbe assaggiato, il
capotavola chiamò lo sposo
10 e gli disse:
«Tutti servono prima il vino buono e poi, quando si è già
bevuto molto, servono il vino più scadente. Tu invece hai conservato il
vino buono fino a questo momento».
11
Così Gesù fece il primo dei suoi segni miracolosi nella
città di Cana, in Galilea, e manifestò la sua grandezza, e i suoi
discepoli credettero in lui.
12 Dopo questo
fatto andarono tutti a Cafàrnao, Gesù, sua madre, i fratelli e i
suoi discepoli, e ci rimasero qualche giorno.
GESÙ SCACCIA I MERCANTI DAL TEMPIO
(vedi Matteo 21,12-17; Marco
11,15-19; Luca 19,45-48)
13 La festa ebraica
della Pasqua si avvicinava, e Gesù salì a Gerusalemme.
14 Nel cortile del tempio trovò i
mercanti che vendevano buoi, pecore e colombe. C'erano anche i cambiamonete
seduti dietro ai loro banchi.
15 Allora
Gesù fece una frusta di cordicelle, scacciò tutti dal tempio, con
le pecore e i buoi, rovesciò i tavoli dei cambiamonete spargendo a terra
i loro soldi.
16 Poi si rivolse ai venditori di
colombe e disse: «Portate via di qua questa roba! Non riducete a un mercato
la casa di mio Padre!».
17 Allora i suoi
discepoli ricordarono la parola della Bibbia che dice: L'amore per la tua casa
è come un fuoco che mi consuma.
18
Intervennnero alcuni capi ebrei e domandarono a
Gesù:
- Dacci una prova che hai
l'autorità di fare queste cose.
19
Gesù rispose:
Distruggete questo tempio!
In tre giorni lo farò risorgere.
20 Quelli
replicarono:
- Ci sono voluti quarantasei anni
per costruirlo, questo tempio, e tu in tre giorni lo farai
risorgere?
21 Ma Gesù parlava del tempio
del suo corpo.
22 Quando poi fu risuscitato dai
morti, i suoi discepoli si ricordarono che egli aveva detto questo, e credettero
alle parole della Bibbia e a quelle di
Gesù.
Gesù scaccia i mercanti dal tempio
GESÙ TRASCORRE LA PASQUA A GERUSALEMME
23 Gesù rimase a
Gerusalemme durante le feste della Pasqua. Molti videro i miracoli che faceva e
credettero in lui.
24 Ma Gesù non si
fidava di loro perché li conosceva tutti:
25 non aveva bisogno di informazioni,
perché sapeva benissimo che cosa c'è nel cuore di ogni
uomo.
CAPITOLO 3
GESÙ A NICODEMO
1 Nel gruppo dei farisei c'era
un tale che si chiamava Nicodèmo. Era uno dei capi ebrei.
2 Egli venne a cercare Gesù, di notte, e
gli disse:
- Rubbi, sappiamo che sei un maestro
mandato da Dio, perché nessuno può fare miracoli come fai tu, se
Dio non è con lui.
3 Gesù gli
rispose:
- Credimi, nessuno può vedere il
regno di Dio se non nasce nuovamente
4
Nicodèmo gli disse:
- Com'è
possibile che un uomo nasca di nuovo quando è vecchio? Non può
certo entrare una seconda volta nel ventre di sua madre e
nascere!
5 Gesù
rispose:
- Io ti assicuro che nessuno può
entrare nel regno di Dio se non nasce da acqua e Spirito.
6 Dalla carne nasce carne, dallo Spirito nasce
Spirito.
7 Non meravigliarti se ti ho detto:
dovete nascere in modo nuovo.
8 Il vento soffia
dove vuole: uno lo sente, ma non può dire da dove viene né dove
va. Lo stesso accade con chiunque è nato dallo
Spirito.
9 Nicodemo
disse:
- Com'è
possibile?
10 Gesù
riprese:
- Tu sei maestro in Israele e non
capisci queste cose?
11 Ebbene, ascolta quello
che ti dico:
«Noi parliamo di quello che
sappiamo e siamo testimoni di quello che abbiamo visto. Ma voi non accettate la
nostra testimonianza!
12 Se non crederete quando
parlo di queste cose terrene, come mi crederete se vi parlo di cose del cielo?
13 Nessuno è mai stato in cielo: soltanto
il Figlio dell'uomo. Egli infatti è venuto dal cielo.
14 «Mosè nel deserto alzò il
serpente di bronzo su un palo. Così dovrà essere innalzato anche
il Figlio dell'uomo,
15 perché chiunque
crede in lui abbia vita eterna.
16 «Dio ha
tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio perché chi crede in lui
non muoia ma abbia vita eterna.
17 «Dio non
ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il
mondo sia salvato per mezzo di lui.
18 Chi crede
nel Figlio non è condannato. Chi non crede, invece, è già
condannato, perché non ha creduto nell'unico Figlio di Dio.
19 E questo è il motivo della loro
condanna: che la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito
le tenebre alla luce, perché fanno il male.
20 «Chi fa il male odia la luce e ne sta
lontano perché la luce non faccia conoscere le sue opere a tutti.
21 Invece chi ubbidisce alla verità viene
verso la luce, perché la luce faccia vedere a tutti che le sue opere sono
compiute con l'aiuto di Dio».
GIOVANNI PARLA ANCORA DI GESÙ
22 Poi Gesù andò
in Giudea con i suoi discepoli; ci rimase qualche tempo e battezzava.
23 Anche Giovanni battezzava, a Ennòn,
vicino a Salim, perché lì c'era molta acqua, e la gente veniva a
farsi battezzare.
24 Questo accadeva quando
Giovanni non era ancora stato messo in prigione.
25 Un tale, ebreo, cominciò a discutere
dei riti di purificazione con i discepoli di Giovanni.
26 Poi essi andarono da Giovanni e gli dissero:
- Maestro, tu ci avevi parlato bene di quel
Gesù che era con te dall'altra parte del Giordano. Ora battezza anche lui
e tutti lo seguono.
27 Giovanni
rispose:
- Tutto quello che uno ha gli è
dato da Dio.
28 Voi ricordate che ho detto: non
sono io il Messia, ma Dio mi ha mandato davanti a lui.
29 La sposa appartiene allo sposo; l'amico dello
sposo sta li e si rallegra delle sue parole. Questa è anche la mia gioia,
e ora è completa.
30 E' lui che deve
diventare importante. Io invece devo mettermi da parte.
31 Chi viene dall'alto è al di sopra di
tutti. Chi viene dalla terra appartiene alla terra, e parla come un uomo di
questa terra; chi viene dal cielo
32 parla di
ciò che ha visto e udito. Però nessuno accoglie la sua
testimonianza.
33 Chi invece la accoglie,
riconosce e afferma che Dio dice la verità.
34 L'inviato di Dio riferisce le parole di Dio;
perché Dio gli ha dato tutto il suo Spirito.
35 Il Padre ama il Figlio, e ha dato ogni cosa
nelle sue mani.
36 Chi crede nel Figlio ha la
vita eterna. Chi disubbidisce al Figlio non vedrà la vita: il castigo di
Dio non si allontana da lui.
CAPITOLO
4
GESÙ E LA SAMARITANA
1 I farisei avevano sentito
dire che Gesù battezzava e faceva più discepoli di Giovanni.
2-3 (Non era Gesù, però, che
battezzava; erano i suoi discepoli). Quando egli lo seppe, lasciò il
territorio della Giudea e se ne andò verso la Galilea,
4 perciò doveva attraversare la Samaria.
5 Così arrivò alla città di
Sicàr. Lì vicino c'era il campo che anticamente Giacobbe aveva
dato a suo figlio Giuseppe,
6 e c'era anche il
pozzo di Giacobbe. Gesù era stanco di camminare e si fermò, seduto
sul pozzo. Era circa mezzogiorno.
7-8 I
discepoli entrarono in città per comprare qualcosa da mangiare. Intanto
una donna della Samaria viene al pozzo a prendere acqua. Gesù le
dice:
- Dammi un po' d'acqua da bere.
9 Risponde la
donna:
- Perché tu che vieni dalla Giudea
chiedi da bere a me che sono Samaritana? (Si sa che i Giudei non hanno buoni
rapporti con i Samaritani ).
10 Gesù le
dice:
- Tu non sai chi è che ti ha chiesto
da bere e non sai che cosa Dio può darti per mezzo di lui. Se tu lo
sapessi, saresti tu a chiederglielo, ed egli ti darebbe acqua
viva.
11 La donna
osserva:
- Signore, tu non hai un secchio, e il
pozzo è profondo. Dove la prendi l'acqua viva?
12 Non sei mica più grande di Giacobbe,
nostro padre, che usò questo pozzo per sé, per i figli e per le
sue bestie, e poi lo lasciò a noi!
13
Gesù risponde alla donna:
- Chiunque beve
di quest'acqua avrà di nuovo sete.
14
Invece, se uno beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai
più sete: l'acqua che io gli darò diventerà in lui una
sorgente per l'eternità.
15 La donna dice
a Gesù:
- Signore, dammela quest'acqua,
così non avrò più sete e non dovrò più venir
qui a prendere acqua.
16 Gesù dice alla
donna:
- Va' a chiamare tuo marito e torna
qui.
17 La donna gli
risponde:
- Non ho
marito.
Gesù le
dice:
- Giusto. E' vero che non hai marito.
18 Ne hai avuti cinque, di mariti, e l'uomo che
ora hai non è tuo marito.
19 La donna
esclama:
- Signore, vedo che sei un profeta!
20 I nostri padri, Samaritani, adoravano Dio su
questo monte; voi in Giudea dite che il posto per adorare Dio è a
Gerusalemme.
21-22 Gesù le
dice:
- Voi Samaritani adorate Dio senza
conoscerlo; noi in Giudea lo adoriamo e lo conosciamo, perché Dio salva
gli uomini cominciando dal nostro popolo. Ma credimi: viene il momento in cui
l'adorazione di Dio non sarà più legata a questo monte o a
Gerusalemme;
23 viene un'ora, anzi è
già venuta, in cui gli uomini adoreranno il Padre guidati dallo Spirito e
dalla verità di Dio.
24 Dio è
spirito. Chi lo adora deve lasciarsi guidare dallo Spirito e dalla verità
di Dio.
25 La donna gli
risponde:
- So che deve venire un Messia,
cioè il Cristo, l'inviato di Dio. Quando verrà, ci
spiegherà ogni cosa.
26 E
Gesù:
- Sono io il Messia, io che parlo
con te.
Gesù e la samaritana
IL TEMPO DELLA MIETITURA E' GIUNTO
27 A questo punto giunsero i
discepoli di Gesù. Videro che parlava con una donna, e si meravigliarono.
Nessuno però gli disse: «Che vuoi?» o: «Perché
parli con lei?».
28 Intanto la donna aveva
lasciato la brocca dell'acqua ed era tornata in città a dire alla gente:
29 «Venite a vedere: c'è uno che mi
ha detto tutto quello che ho fatto. Non sarà per caso il Messia?».
30 La gente allora uscì dalla
città, e andò verso il pozzo dove c'era Gesù.
31 Intanto i discepoli gli
dicevano:
- Maestro, mangia
qualcosa!
32 Ma egli
disse:
- Io ho un cibo che voi non conoscete.
33 I discepoli chiedevano l'uno
all'altro:
- Forse qualcuno gli ha portato da
mangiare?
34 Ma Gesù disse
loro:
- Il mio cibo è fare la
volontà di Dio che mi ha mandato, e compiere la sua opera fino in fondo.
35 C'è un proverbio, da voi, che
dice:
«Ancora quattro mesi, poi è ora
di tagliare il grano».
Bene, io vi dico:
Alzate gli occhi e guardate i campi! E' il momento di mietere.
36 I mietitori ricevono già la paga e
mettono insieme un raccolto per la vita eterna. Chi semina e chi raccoglie si
rallegrano insieme.
37 Un altro proverbio
dice:
«Uno semina e l'altro raccoglie».
Ebbene, questo si realizza ora:
38 voi non
avevate faticato a seminare, eppure io vi ho mandati a raccogliere. Altri hanno
faticato prima di voi, e voi siete venuti a raccogliere i frutti della loro
fatica.
I SAMARITANI CREDONO IN GESÙ
39 La donna samaritana,
intanto, raccontava che Gesù aveva saputo dirle tutto quello che lei
aveva fatto; per questo, molti abitanti di quella città della Samaria
credettero in Gesù.
40 I Samaritani
dunque andarono a cercarlo e lo pregarono di rimanere con loro, e Gesù
restò due giorni in quella città.
41 E quando ascoltarono le sue parole, furono
molti di più a credere.
42 E dicevano
alla donna: «Prima ci aveva persuasi la tua storia, ma ora crediamo in lui
perché l'abbiamo sentito con le nostre orecchie, e sappiamo che egli
è veramente il salvatore del
mondo».
43 Passati i due giorni, Gesù
ripartì e si diresse verso la Galilea.
44
Egli aveva dichiarato: «Un profeta non è apprezzato dai suoi
compaesani».
45 Però, quando
arrivò in Galilea gli fecero buona accoglienza. Anche loro, infatti,
erano andati a Gerusalemme e avevano visto tutto quello che Gesù aveva
fatto durante la festa.
GESÙ GUARISCE IL FIGLIO DI UN FUNZIONARIO
(vedi Matteo 8,5-13; Luca
7,1-10)
46 Gesù andò di nuovo a
Cana di Galilea. Era la città dove aveva mutato l'acqua in vino. C'era
là un funzionario del re che aveva un figlio ammalato a Cafàrnao.
47 Quando sentì che Gesù dalla
Giudea era venuto in Galilea, andò a cercarlo e lo pregava
dicendo:
- Vieni a Cafàrnao, e fai guarire
mio figlio che sta per morire!
48 Gesù gli
disse:
- Se non vedete prodigi e segni
miracolosi, voi non credete.
49 Il funzionario
disse:
- Signore, vieni prima che il mio bambino
muoia.
50 Gesù
rispose:
- Puoi andare, tuo figlio è fuori
pericolo. Quell'uomo credette alla parola di Gesù e tornò verso
casa sua.
51 Mentre era per strada, i suoi servi
gli andarono incontro dicendo: - Il tuo bambino è fuori pericolo.
52 Il padre volle sapere da loro a che ora suo
figlio aveva cominciato a star meglio, e gli dissero: «Ieri pomeriggio
verso l'una la febbre se n'è
andata».
53 Il padre si rese conto che era
proprio l'ora in cui Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio è
fuori pericolo». Da quel momento credette in Gesù, lui e tutta la
sua famiglia.
54 Questo secondo segno miracoloso
Gesù lo fece arrivando in Galilea dalla
Giudea.
CAPITOLO 5
GESÙ GUARISCE IL PARALITICO DI BETZATA
1 Dopo queste cose ci fu una
festa ebraica, e Gesù tornò a Gerusalemme.
2 Vicino alla porta chiamata porta delle Pecore
c'era una piscina con cinque portici. Il suo nome in ebraico era
Betzata.
3 Sotto quei portici c'era sempre una
folla di ammalati: ciechi, zoppi, paralitici.
[4]
5 Uno di
loro, un uomo paralizzato, era infermo da trentotto
anni.
6 Gesù lo vide lì sdraiato su
una coperta, e sapendo che stava lì da molto tempo gli disse: - Vuoi
guarire?
7 L'infermo gli
rispose:
- Signore, non ho nessuno che mi metta
nella piscina quando l'acqua è agitata. Quando sto per entrarci, un altro
scende in acqua prima di me.
8 Gesù gli
disse:
- Alzati, prendi la tua coperta e cammina!
9 In quell'istante l'uomo tornò sano, e
andava in giro con la coperta sotto il braccio. Il paralitico era stato guarito
di sabato.
10 Perciò alcuni Ebrei gli
dissero:
- E' sabato. La legge di Mosè non
permette, di sabato, di trasportare neanche una
coperta.
11 L'uomo
rispose:
- Chi mi ha fatto guarire mi ha detto:
prendi la coperta e cammina!
12 Allora gli
chiesero:
- Chi è stato a dirti di fare
così?
13 Ma l'uomo che era stato guarito
non lo conosceva, perché Gesù si era allontanato tra la folla che
c'era lì intorno.
14 Più tardi,
Gesù lo trovò nel tempio e gli
disse:
- Guarda, ora sei guarito; non peccare
più, perché non ti accada qualcosa di
peggio.
15 L'uomo si allontanò e
informò le autorità che era stato Gesù a guarirlo.
16 Così cominciarono a perseguitare
Gesù perché guariva gli ammalati nel giorno del riposo.
17 Ma Gesù dichiarò: «Mio
Padre opera senza interruzione, e così faccio
anch'io».
18 Per questo cercavano ancor
più decisamente di ucciderlo: infatti, non solo non rispettava il sabato,
ma diceva pure che Dio era suo padre, facendosi uguale a
Dio.
L'UNITÀ DEL PADRE E DEL FIGLIO
19 Così Gesù
replicò a quelli che lo criticavano: «Io vi assicuro che il Figlio
non può far nulla da sé, ma solo ciò che vede fare dal
Padre. Quello che fa il Padre, anche il Figlio lo fa ugualmente.
20 Il Padre infatti ama il Figlio e gli fa
vedere tutto ciò che fa. Anzi, gli farà vedere anche opere
più grandi di queste, e resterete meravigliati.
21 «Come il Padre fa risorgere i morti e
dà loro la vita, così pure il Figlio dà vita a chi vuole.
22 Il Padre non giudica nessuno perché ha
affidato al Figlio tutto il potere di giudicare.
23 Così, tutti onoreranno il Figlio come
onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora neppure il Padre che l'ha
mandato.
24 «Io vi dichiaro: chi ascolta la
mia parola e crede nel Padre che mi ha mandato ha la vita eterna. Non
sarà più condannato. E' già passato dalla morte alla vita.
25 «Io vi dico una cosa: viene un'ora anzi
e già venuta, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e chi lo
sente vivrà.
26 Infatti, Dio è la
fonte della vita, e ha dato anche al Figlio di essere la fonte della vita.
27 Gli ha dato anche il potere di giudicare,
perché è il Figlio dell'uomo.
28
«Non vi meravigliate: viene un'ora in cui tutti i morti, nelle tombe,
udranno la sua voce
29 e verranno fuori. Quelli
che hanno fatto il bene risorgeranno per vivere; quelli che hanno fatto il male
risorgeranno per essere condannati.
30 «Io
non posso far nulla da me. Giudico come Dio mi suggerisce, e il mio giudizio
è giusto perché non cerco di fare come voglio io, ma come vuole il
Padre che mi ha mandato.
I TESTIMONI DEL FIGLIO
31 «Certo, se io stesso mi presento a
testimoniare a mio favore, la mia testimonianza non conta nulla.
32 In realtà, è un altro che
testimonia per me; e certamente la sua testimonianza a mio favore è
valida.
33 «Voi avete mandato a interrogare
Giovanni, ed egli ha testimoniato a favore della verità.
34 La testimonianza di un uomo a me non serve,
ma ve la ricordo perché possiate salvarvi.
35 Giovanni era la lampada accesa per
illuminarvi, ma voi vi siete entusiasmati della sua luce solo per un po' di
tempo.
36 «A mio favore c'è una
testimonianza più grande di quella di Giovanni: le opere che io faccio,
le opere che il Padre mi ha dato da compiere, testimoniano a mio favore. Esse
dimostrano che il Padre mi ha mandato.
37
«C'è poi il Padre che mi ha mandato: anche lui ha testimoniato a mio
favore, ma voi non avete mai ascoltato la sua voce e non avete mai visto il suo
volto.
38 La sua parola non è radicata in
voi, perché voi non avete fede nel Figlio che egli ha mandato.
39 «Voi leggete continuamente la Bibbia
perché così pensate di avere vita eterna: ebbene, anche la Bibbia
testimonia di me!
40 ma voi non volete venire a
me per avere la vita.
41 «A me non importa
affatto di ricevere i complimenti degli uomini.
42 D'altra parte io vi conosco: so bene che non
amate Dio.
43 Io son venuto, mandato dal Padre
mio, e voi non mi accogliete. Se un altro venisse per conto proprio, gli fareste
buona accoglienza!
44 Ma come può avere
fede gente come voi? Siete pronti a ricevere l'omaggio dei vostri simili, ma non
vi preoccupate di ricevere la lode da Dio!
45
«Non pensate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; c'è
già chi vi accusa: è Mosè, cioè proprio la persona
in cui avete messo la vostra speranza.
46 Se
credeste a Mosè, credereste anche a me, perché Mosè ha
scritto di me.
47 Ma voi non credete a quello
che Mosè ha scritto, dunque come crederete a quello che dico
io?».
CAPITOLO
6
GESÙ DÀ PANE A CINQUEMILA PERSONE
(vedi Matteo 14,13-21; Marco
6,30-44; Luca 9,10-17)
1 Dopo un po' di tempo,
Gesù attraversò il lago di Galilea, detto anche di
Tiberìade.
2 Molta gente gli andava
dietro, perché vedevano i segni miracolosi che faceva guarendo i malati.
3-4 Mancavano pochi giorni alla festa ebraica
della Pasqua. Gesù salì sulla montagna, e si sedette lì con
i suoi discepoli.
5 Poi si guardò
attorno, e vide tutta la gente che era venuta. Allora disse a
Filippo:
- Dove potremo comprare il pane
necessario per sfamare questa gente?
6
Gesù sapeva benissimo quello che avrebbe fatto, ma diceva così per
mettere alla prova Filippo.
7 Filippo
rispose:
- Duecento monete d'argento non
basterebbero neppure per dare un pezzo di pane a tutti.
8 Un altro discepolo, Andrea che era fratello di
Simon Pietro, disse:
9 C'è qui un ragazzo
che ha cinque pagnotte d'orzo e due pesci arrostiti. Ma non è nulla, per
tanta gente!
10 Gesù
ordinò:
- Dite alla gente di sedersi per
terra.
Il terreno era erboso, e tutti si
sedettero in terra. Erano circa cinquemila.
11
Gesù prese il pane, fece una preghiera di ringraziamento, poi
cominciò a distribuire a tutti pane e pesce a
volontà
12 Quando tutti ebbero mangiato a
sufficienza, Gesù disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi
avanzati, perché nulla vada
perduto».
13 Essi li raccolsero, e
riempirono dodici cesti con gli avanzi delle cinque pagnotte.
14 La gente, vedendo il segno miracoloso che
Gesù aveva fatto, diceva: «Questo è veramente il profeta che
deve venire nel mondo».
15 Gesù
allora, sapendo che volevano prenderlo per farlo diventare re, se ne andò
di nuovo verso la montagna, tutto solo.
GESÙ CAMMINA SUL LAGO
(vedi Matteo 14,22-33; Marco
6,45-52)
16 Verso sera i discepoli scesero in
riva al lago;
17 presero la barca e si avviarono
verso la riva opposta, in direzione di Cafàrnao. Ormai era notte e
Gesù non li aveva ancora raggiunti.
18 Il
lago era agitato perché soffiava un forte vento.
19 I discepoli avevano remato per circa quattro
o cinque chilometri. A un tratto videro Gesù che camminava sul lago e si
avvicinava alla barca, e si spaventarono.
20 Ma
Gesù disse:
«Sono io; non abbiate
paura».
21 Allora fecero salire Gesù
nella barca, e subito giunsero a riva là dove erano
diretti.
Gesù passeggia sulle acque
LA RICERCA DEL VERO PANE
22 Intanto, molta gente era rimasta
sull'altra riva del lago. Il giorno seguente si accorsero che c'era solo una
barca, - e si ricordarono che il giorno prima Gesù non era salito in
barca con i suoi discepoli. I discepoli erano partiti da soli.
23 Però da Tiberìade alcune barche
arrivarono là dove il Signore aveva fatto la preghiera di ringraziamento
e aveva dato da mangiare il pane a cinquemila persone.
24 Visto che Gesù e i suoi discepoli non
c'erano più, la gente prese quelle barche e andò a Cafàrnao
per cercarlo.
25 Attraversato il lago, trovarono
Gesù e gli dissero:
- Maestro, quando sei
venuto qui?
26 Gesù
rispose:
- Voi mi cercate, ma non per i segni
miracolosi! Ve lo dico io: voi mi cercate solo perché avete mangiato il
pane e vi siete levati la fame.
27 Non datevi da
fare per il cibo che si consuma e si guasta, ma per il cibo che dura e conduce
alla vita eterna. Ve lo darà il Figlio dell'uomo. Dio ha messo in lui il
suo segno di approvazione.
28 La gente
domandò a Gesù:
- Quali sono le
opere che Dio vuole da noi? Siamo pronti a
farle!
29 Gesù
rispose:
- Un'opera sola Dio vuole da voi,
questa: che crediate in colui che Dio ha
mandato.
30-31 Gli
risposero:
- Che cosa fai di straordinario,
perché crediamo in te? I nostri antenati mangiarono la manna nel deserto
come dice la Bibbia: Ha dato loro da mangiare un pane venuto dal cielo. Tu, che
opere fai?
32 Gesù disse
loro:
- Io vi assicuro che non è
Mosè che vi ha dato il pane venuto dal cielo. E' il Padre mio che vi
dà il vero pane venuto dal cielo.
33 Il
pane di Dio è quello che viene dal cielo e dà la vita al
mondo.
34 La gente gli
disse:
- Signore, dacci sempre questo
pane!
GESÙ E' IL VERO PANE DI DIO
35 Gesù disse: «Io
sono il pane che dà la vita. Chi si avvicina a me con fede non
avrà più fame; chi mette la sua fiducia in me non avrà
più sete.
36 Ma come vi ho già
detto, non volete credere. Eppure mi avete veduto!
37 «Tutti quelli che il Padre mi dà
si avvicineranno a me; e chi si avvicina a me con fede io non lo
respingerò.
30 Non sono venuto dal cielo
per fare quello che voglio io: devo fare la volontà del Padre che mi ha
mandato.
39 E questa è la volontà
del Padre che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che mi ha dato,
ma lì risusciti nell'ultimo giorno.
40 Il
Padre mio vuole così: chi riconosce il Figlio e crede in lui avrà
la vita eterna, e io lo risusciterò nell'ultimo
giorno».
41 Quegli Ebrei che parlavano con
Gesù si misero a protestare perché aveva detto: «Io sono il
pane venuto dal cielo»;
42 e osservavano: -
Costui è Gesù, non è vero? E' il figlio di Giuseppe.
Conosciamo bene suo padre e sua madre. Come mai ora dice: Io sono venuto dal
cielo?
43 Gesù
rispose: - Smettetela di protestare tra di voi.
44 Nessuno può avvicinarsi a me con fede,
se non lo attira il Padre che mi ha mandato. E io lo risusciterò
nell'ultimo giorno.
45 I profeti hanno scritto
queste parole: Tutti saranno istruiti da Dio; ebbene, chiunque ascolta Dio Padre
ed è istruito da lui si avvicina a me con fede.
46 Nessuno però ha visto il Padre se non
il Figlio che viene dal Padre. Egli ha visto il Padre.
47 Ve lo assicuro: chi crede ha la vita eterna.
48 Io sono il pane che dà la vita.
49 I vostri antenati, nel deserto, mangiarono la
manna e poi morirono ugualmente;
50 invece, il
pane venuto dal cielo è diverso: chi ne mangia non morirà.
51 Io sono il pane, quello vivo, venuto dal
cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà per sempre. Il pane che io gli
darò è il mio corpo, dato perché il mondo abbia la vita.
52 Gli avversari di Gesù si misero a
discutere tra di loro. Dicevano:
- Come
può darci il suo corpo da mangiare?
53
Gesù replicò:
- Io vi dichiaro una
cosa: se non mangiate il corpo del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue,
non avete in voi la vita.
54 Chi mangia il mio
corpo e beve il mio sangue ha la vita eterna, e io lo risusciterò
l'ultimo giorno;
55 perché il mio corpo
è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda.
56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue
rimane unito a me e io a lui.
57 Il Padre
è la vita: io sono stato mandato da lui e ho la vita grazie a lui;
così, chi mangia me avrà la vita grazie a me.
58 Questo è il pane venuto dal cielo. Non
è come il pane che mangiarono i vostri antenati e morirono ugualmente;
chi mangia questo pane vivrà per sempre.
59 Così parlò Gesù
insegnando nella sinagoga di Cafàrnao.
SOLTANTO I DODICI RESTANO CON GESÙ
60 Molti discepoli, sentendo
Gesù parlare così, dissero: «Adesso esagera! Chi può
ascoltare cose simili?».
61 Ma Gesù
si era accorto che i suoi discepoli protestavano, e disse loro: «Le mie
parole vi scandalizzano?
62 Ma allora, che cosa
direte se vedrete il Figlio dell'uomo tornare là dove era prima?
63 Soltanto lo Spirito di Dio dà la vita,
l'uomo da solo non può far nulla. Le parole che vi ho detto hanno la vita
perché vengono dallo Spirito di Dio.
64
Ma tra voi ci sono alcuni che non credono. Gesù infatti sapeva fin dal
principio chi erano quelli che non credevano e chi stava per
tradirlo».
65 Poi aggiunse: «Per questo
vi ho detto che nessuno si avvicina a me se il Padre non gli dà la
forza».
66 Da quel momento, molti discepoli
di Gesù si tirarono indietro e non andavano più con lui.
67 Allora Gesù domandò ai
Dodici:
- Forse volete andarvene anche voi?
68 Simon Pietro gli
rispose:
- Signore, da chi andremo? Tu solo hai
parole che danno la vita eterna.
69 E ora noi
crediamo e sappiamo che tu sei quello che Dio ha mandato.
70 Gesù
rispose:
- Sono stato io a scegliere voi, i
Dodici; eppure, uno di voi è un diavolo.
71 Parlava di Giuda, il figlio di Simone
Iscariota. Era uno dei Dodici; proprio lui farà arrestare
Gesù.
CAPITOLO
7
GESÙ E I SUOI FRATELLI
1 Alcuni giorni dopo,
Gesù andava in giro per la Galilea. In Giudea non voleva farsi vedere
perché cercavano di ucciderlo.
2 La festa
ebraica delle Capanne era vicina,
3 e i suoi
fratelli gli dissero:
- Parti, va' in Giudea!
Così anche i tuoi discepoli vedranno le opere che fai.
4 Quando uno vuole essere conosciuto non agisce
di nascosto. Se tu fai queste cose, fa' che tutto il mondo le veda.
5 Neppure i suoi fratelli, evidentemente,
credevano in lui.
6 Gesù disse
loro:
- Per me non è ancora venuta l'ora;
per voi, invece, ogni ora è buona.
7 Il
mondo non può odiare voi, ma odia me, perché dichiaro che con le
sue opere si oppone a Dio.
8 Andateci voi, alla
festa; io non vado a questa festa, perché l'ora mia non è ancora
venuta.
9 Così rispose Gesù, e
rimase in Galilea.
GESÙ A GERUSALEMME PER LA FESTA
10 Quando i suoi fratelli
furono partiti per la festa, partì anche Gesù; di nascosto
però, senza farsi vedere.
11 A
Gerusalemme, intanto, le autorità ebraiche lo cercavano alla festa, e
dicevano: «Dov'è, quel tale?».
12 E tra la folla, a bassa voce, tutti parlavano
di Gesù. Alcuni dicevano: «E' un uomo sincero». Altri dicevano:
«No, imbroglia la gente».
13 Nessuno
però parlava di lui apertamente, perché avevano paura delle loro
autorità.
14 La festa era già a
metà quando Gesù andò al tempio e si mise a insegnare.
15 I capi ebrei si meravigliavano e
dicevano:
- Come fa costui a sapere tante cose,
senza avere mai studiato?
16 Gesù
rispose:
- Ciò che io vi insegno non
è sapienza mia, ma viene da Dio che mi ha mandato.
17 Se uno è pronto a fare la
volontà di Dio, riconoscerà se il mio insegnamento viene da Dio o
soltanto da me.
18 Chi si fa avanti e parla con
presunzione cerca la propria gloria. Invece chi cerca la gloria di colui che
l'ha mandato dice la verità. Non cerca di ingannare.
19 Mosè vi ha dato la legge, ma nessuno
di voi la mette in pratica. Allora, perché cercate di uccidere
me?
20 La folla
replicò:
- Sei pazzo! Chi cerca di
ucciderti?
21 Gesù
rispose:
- Ho fatto una sola opera potente, e
siete tutti sconvolti?
22 Voi però
circoncidete anche in giorno di sabato, perché Mosè vi ha dato la
legge della circoncisione (veramente essa non viene da Mosè ma dai
patriarchi).
23 Dunque, per rispettare questa
legge di Mosè uno può venir circonciso anche di sabato! E allora,
perché vi arrabbiate con me che di sabato ho guarito completamente un
uomo?
24 Non dovete giudicare secondo
l'apparenza. Giudicate con giustizia, invece.
ALCUNI SOSPETTANO CHE GESÙ POSSA ESSERE IL MESSIA
25-26 Alcuni abitanti di
Gerusalemme osservarono: «Quest'uomo parla in pubblico senza paura.
Dev'essere quello che cercano di uccidere. Eppure nessuno gli dice niente! Forse
i capi si sono accorti che egli è il Messia?
27 Però, quando apparirà il
Messia, nessuno saprà di dove viene; questo qui, invece, sappiamo
dov'è nato».
28 Gesù dunque
stava nel tempio. Mentre insegnava esclamò a voce alta: «Voi credete
di conoscermi e di sapere da dove vengo. In realtà, sono mandato da Dio e
non ho deciso io di venire. Chi mi ha mandato dice la verità, ma voi non
lo conoscete.
29 Io invece lo conosco,
perché vengo da lui, ed è lui che mi ha
mandato».
30 Allora cercarono di prendere
Gesù, ma nessuno gli mise le mani addosso, perché non era ancora
giunto il suo momento.
31 Molti tra la folla
credettero in lui. Dicevano: «Quando il Messia verrà, difficilmente
farà più miracoli di questo
Gesù».
UN TENTATIVO DI ARRESTARE GESÙ
32 I farisei udirono che tra
la gente si facevano sottovoce questi commenti. Perciò, d'accordo con i
capi dei sacerdoti, mandarono le guardie per arrestarlo.
33 Allora Gesù disse: «Ormai, sono
in mezzo a voi soltanto per poco. Sto per tornare da colui che mi ha mandato.
34 Voi mi cercherete e non mi troverete, e dove
sono io non potrete venire»
35 I suoi nemici
commentarono tra di loro: «Dove va, che noi non potremo ritrovano? Forse
dagli Ebrei dispersi nei paesi dove si parla la lingua greca? Vuole forse
predicare ai Greci?
36 E perché dice: lui
cercherete e non mi troverete; dove sono io non potete
venire?».
LA GENTE DISCUTE SU GESÙ
37 Nell'ultimo giorno della
festa, il più solenne, Gesù si alzò ed esclamò a
voce alta:
«Se uno ha sete si avvicini a me,
38 e chi ha fede in me beva!
Come dice la
Bibbia:
da lui sgorgheranno
fiumi
d'acqua
viva».
39 Gesù diceva questo,
pensando allo Spirito di Dio che i credenti avrebbero poi ricevuto. A quel tempo
lo Spirito non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora
stato innalzato alla gloria.
40 Alcuni tra la
folla udirono le parole di Gesù e dissero: «Questo è
veramente il Profeta!».
41 Altri dicevano:
«E' il Messia». Altri ancora replicavano: «Il Messia non
può venire dalla Galilea!
42 La Bibbia
dice che il Messia viene dalla famiglia di Davide e da Betlemme, il villaggio
dove nacque il re Davide».
43 Così,
la gente aveva idee diverse su Gesù.
44
Anzi, alcuni addirittura avrebbero voluto arrestarlo,,ma nessuno gli mise le
mani addosso.
I CAPI EBREI RIFIUTANO DI ASCOLTARE GESÙ
45 Le guardie ritornarono dai
capi dei sacerdoti e dai farisei, e questi li
rimproverarono:
- Perché non avete portato
qui Gesù?
46 Le guardie
risposero:
- Nessun uomo ha mai parlato come
lui.
47 I farisei
replicarono:
- Vi siete lasciati incantare anche
voi?
48 Nessuno tra le autorità o tra i
farisei si fida di lui;
49 solo questa maledetta
gente del popolo, che non conosce la legge.
50
Allora intervenne Nicodemo, uno dei capi, quello che prima era andato a trovare
Gesù.
Disse:
51
La nostra legge non ci permette di condannare un uomo senza prima ascoltare da
lui che cosa ha fatto.
52 Ma gli altri
risposero:
- Vieni anche tu dalla Galilea?
Studia, e vedrai che nessun profeta può venire dalla
Galilea!
GESÙ E LA DONNA ADULTERA
53 Ognuno se ne andò a
casa propria.
CAPITOLO
8
1 Gesù invece andò al monte degli
Ulivi.
2 La mattina presto tornò al
tempio, e il popolo si affollò attorno a lui. Gesù si mise seduto,
e cominciò a insegnare.
3 I maestri della
legge e i farisei portarono davanti a Gesù una donna sorpresa in
adulterio
4 e gli
dissero:
- Maestro, questa donna è stata
sorpresa mentre tradiva suo marito.
5 Nella sua
legge Mosè ci ha ordinato di uccidere queste donne infedeli a colpi di
pietra. Tu, che cosa ne dici?
6 Parlavano
così per metterlo alla prova: volevano avere pretesti per accusarlo. Ma
Gesù guardava in terra, e scriveva col dito nella polvere.
7 Quelli però insistevano con le domande.
Allora Gesù alzò la testa e
disse:
- Chi tra voi è senza peccati,
scagli per primo una pietra contro di lei.
8 Poi
si curvò di nuovo a scrivere in terra.
9
Udite queste parole, quelli se ne andarono uno dopo l'altro, cominciando dai
più anziani. Rimase soltanto Gesù, e la donna che era là in
mezzo.
10 Gesù si alzò e le
disse:
- Dove sono andati? Nessuno ti ha
condannata?
11 La donna
rispose:
- Nessuno,
Signore.
Gesù
disse:
- Neppure io ti condanno. Va', ma d'ora in
poi non peccare più!
Gesù e la donna adultera
GESÙ TESTIMONE DI SE STESSO
12 Gesù riprese a
parlare. Disse:
- Io sono la luce del mondo. Chi
mi segue non camminerà mai nelle tenebre, anzi avrà la luce che
dà vita.
13 I farisei gli
dissero:
- Tu sei testimone di te stesso, dunque
la tua testimonianza non è valida.
14
Gesù replicò:
- E' valida, invece,
anche se io testimonio di me stesso. Perché io so da dove sono venuto e
dove vado. Questo, voi non lo sapete.
15 Voi
giudicate con criteri umani; io non giudico nessuno.
16 E se giudico qualcuno, il mio giudizio
è valido perché non lo pronunzio da solo; insieme a me c'è
il Padre che mi ha mandato.
17 La vostra legge
dice che la parola di due testimoni è valida:
18 ebbene, io testimonio di me stesso, ma anche
il Padre che mi ha mandato testimonia di me.
19
Allora gli domandarono:
- Dov'è tuo
padre?
Gesù
rispose:
- Voi non mi conoscete e non conoscete
neppure mio Padre. Se voi conosceste me, conoscereste anche il Padre
mio.
20 Così parlò Gesù
mentre era nel tempio, nella sala del tesoro, e nessuno lo arrestò,
perché non era ancora giunto il suo momento.
UN ALTRO DIBATTITO: CHI È GESÙ?
21 Gesù tornò a
dire:
- Io me ne vado, e voi mi cercherete
inutilmente. Il vostro peccato vi porterà alla rovina. E non potrete
venire dove vado io.
22 Allora
dissero:
- Forse vuole uccidersi! Per questo
dice: dove vado io, voi non potete venire.
23
Gesù rispose:
- Voi siete della terra; io
sono del cielo. Voi appartenete a questo mondo, io non appartengo a questo
mondo.
24 Vi ho detto che andrete in rovina per
i vostri peccati. IO SONO: se non credete questo, andrete in rovina per i vostri
peccati.
25 Allora gli
dissero:
- Tu chi
sei?
Gesù
rispose:
- Quello che vi sto dicendo dal
principio.
26 Avrei ancora molte cose da dire e
da giudicare a vostro riguardo. Ma io dico al mondo solo quello che ho udito da
colui che mi ha mandato. Egli dice il vero.
27
Essi non capirono che Gesù parlava del Padre.
28 Perciò egli disse ancora: - Quando
innalzerete il Figlio dell'uomo, vi accorgerete che Io SONO e vedrete che non
faccio nulla per conto mio; io dico ciò che mi ha insegnato il Padre.
29 E poi, colui che mi ha mandato è con
me, non mi lascia solo; perché io faccio sempre quello che piace a
lui.
30 Così parlò Gesù, e
molti credettero in lui.
LA VERITÀ E LA LIBERTA'
31 Gesù disse a quelli
che avevano creduto in lui:
- Se rimanete ben
radicati nella mia parola, siete veramente miei discepoli.
32 Così conoscerete la verità, e
la verità vi farà liberi.
33 Quelli
risposero:
- Noi siamo discendenti di Abramo, e
non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come fai a dire: diventerete
liberi?
34 Gesù
replicò:
- Io vi dichiaro questo: chi
pecca è schiavo del peccato.
35 Uno
schiavo non appartiene alla famiglia per sempre. Un figlio invece, sì.
36 Dunque, se il Figlio vi renderà
liberi, sarete veramente uomini liberi.
37 Lo so
che siete discendenti di Abramo. Eppure cercate di uccidermi perché la
mia parola non trova posto in voi.
38 Io dico
quello che ho visto stando presso il Padre mio. Anche voi, dunque, fate quello
che udite da parte del padre vostro.
FIGLI DI ABRAMO O DEL DIAVOLO?
39 Tornarono a dire a
Gesù: - Noi siamo discendenti di
Abramo.
Gesù
rispose:
- Se siete veramente figli di Abramo,
fate opere degne di Abramo!
40 Invece, ora
cercate di uccidermi, perché vi ho detto la verità che ho
ascoltato da Dio. Abramo non ha mai fatto così!
41 Voi non vi comportate come lui, ma come il
vostro vero padre.
Essi
replicarono:
- Noi non siamo figli bastardi!
Abbiamo un solo padre, Dio.
42 Gesù
disse:
- Se Dio fosse vostro padre, voi mi
amereste, perché vengo da Dio. Infatti non sono venuto di mia
volontà, ma Dio mi ha mandato.
43
Perché non capite quello che dico? Perché siete incapaci di
ascoltare la mia parola.
44 Voi avete il diavolo
per padre, e vi sforzate di fare ciò che egli desidera. Fin dal principio
egli vuole uccidere l'uomo, e non è mai stato dalla parte della
verità, perché in lui non c'è verità. Quando dice il
falso, esprime veramente se stesso, perché è bugiardo e padre
della menzogna.
45 Io invece dico la
verità; perciò non mi credete.
46
Chi di voi può accusarmi di peccato? Dunque, se dico la verità,
perché non mi credete?
47 Ecco: chi
appartiene a Dio ascolta le parole di Dio; voi non le ascoltate perché
non appartenete a Dio.
GESÙ E ABRAMO
48 Continuando a discutere con
Gesù, quegli Ebrei gli dissero:
Non
abbiamo forse ragione di dire che sei un infedele, un Samaritano, e che sei
pazzo?
49 Gesù
rispose:
- Io non sono pazzo, anzi onoro il Padre
mio. Voi invece mi ingiuriate.
50 Ma io non
cerco la mia gloria. C'è già un altro che si preoccupa della mia
gloria. E' lui che giudica queste cose.
51 Io vi
dichiaro solennemente che chi ubbidisce alla mia parola non vedrà mai la
morte.
52 Allora i suoi avversari gli
dissero:
- Ora siamo sicuri che sei veramente
pazzo. Abramo è morto, i profeti sono morti, e tu dici: chi ubbidisce
alla mia parola non morirà.
53 Sei tu
più grande di Abramo nostro padre, che è morto? Anche i profeti
sono morti: tu, chi pretendi di essere?
54
Gesù rispose:
- Se io volessi dar gloria a
me stesso, la mia gloria sarebbe senza valore. Ma chi mi onora è il Padre
mio. Voi dite che è il vostro Dio,
55 ma
non lo conoscete. Io invece lo conosco, e se dicessi il contrario sarei un
bugiardo, come voi. Ma io lo conosco, e metto in pratica la sua parola.
56 Abramo, vostro padre, si rallegrò
nella speranza di vedere il mio giorno; lo ha visto e si è
rallegrato.
57 Gli
obiettarono:
- Non hai ancora cinquant'anni e hai
visto Abramo?
58 Gesù
disse:
- Io ve lo dichiaro solennemente: prima
che Abramo nascesse, IO SONO.
59 Allora presero
delle pietre per tirarle contro di lui, ma Gesù si nascose e uscì
dal tempio.
CAPITOLO
9
GESÙ GUARISCE UN CIECO
1 Camminando, Gesù
passò accanto a un uomo che era cieco fin dalla nascita.
2 I discepoli chiesero a
Gesù:
- Maestro, se quest'uomo è
nato cieco, di chi è la colpa? Sua o dei suoi
genitori?
3 Gesù
rispose:
- Non ne hanno colpa né lui
né i suoi genitori, ma è così perché in lui si
possano manifestare le opere di Dio.
4
Finché è giorno, io devo fare le Opere del Padre che mi ha
mandato. Poi verrà la notte, e allora nessuno può agire
più.
5 Mentre sono nel mondo, io sono la
luce del mondo.
6 Così disse Gesù,
poi sputò in terra, fece un po' di fango e lo mise sugli occhi del cieco.
7 Poi gli
disse:
- Va' a lavarti alla piscina di Siloe.
(Siloe vuol dire "mandato").
Quello andò,
si lavò e tornò indietro che ci
vedeva.
8 Allora i vicini di casa e tutti quelli
che prima lo vedevano chiedere l'elemosina
dicevano:
- Ma questo non è il mendicante
che stava lì seduto a chiedere
l'elemosina?
9 Alcuni
rispondevano:
- E' proprio
lui.
Altri invece
dicevano:
- Non è lui, è uno che
gli somiglia. Lui però dichiarava:
-
Sì, sono io.
10 La gente allora gli
domandò:
- Com'è che non sei
più cieco?
11
Rispose:
- Quell'uomo, che chiamano Gesù,
ha fatto un po' di fango e me l'ha messo sugli occhi. Poi mi ha detto: Va' a
lavarti nella piscina di Siloe. Ci sono andato, mi sono lavato e ho cominciato a
vedere.
12 Gli
domandarono:
E dov'è, ora,
quell'uomo?
Rispose:
-
Non lo so.
I FARISEI FANNO INDAGINI SUL MIRACOLO
13 Allora portarono davanti ai
farisei colui che era stato cieco.
14-15 I
farisei chiesero di nuovo a quell'uomo in che modo aveva cominciato a
vedere.
Egli
rispose:
- Mi ha messo un po' di fango sugli
occhi. Poi mi sono lavato e ora vedo.
Il giorno
che Gesù gli aveva aperto gli occhi con il fango era un sabato.
16 Alcuni farisei
dissero:
- Quell'uomo non viene da Dio,
perché non rispetta il sabato.
Altri
obiettavano:
- Non è possibile che un
peccatore faccia miracoli così
straordinari.
Non tutti dunque erano dello stesso
parere.
17 Si rivolsero di nuovo al cieco e gli
dissero: - Ma tu, che cosa dici di quel tale che ti ha aperto gli
occhi?
Egli
rispose:
- E' un
profeta.
18 Ma i capi degli Ebrei non volevano
credere che era stato cieco e ora vedeva; perciò chiamarono i suoi
genitori
19 e li
interrogarono:
- E' questo il figlio vostro, che
secondo voi è nato cieco? E come mai ora
vede?
20 I genitori
risposero:
- Noi sappiamo che questo è
nostro figlio, e che è nato cieco.
21
Come mai ora vede, non lo sappiamo. Chi sia stato a ridargli la vista, non lo
sappiamo. Chiedetelo a lui: è maggiorenne, può parlare per conto
suo.
22 Dissero così perché avevano
paura. Infatti se qualcuno riconosceva Gesù come Messia, non lo
lasciavano più entrare nella sinagoga.
23
Perciò i genitori dissero: «E' abbastanza grande, chiedetelo a
lui».
24 Allora chiamarono per la seconda
volta quello che era stato cieco e gli ordinarono:
- Di' la verità di fronte a Dio! Noi
sappiamo che quell'uomo è un peccatore!
25
Rispose:
- Io non so se è un peccatore o
no. Una cosa però io so di certo: che ero cieco e ora
vedo.
26 Allora gli
dissero:
- Che cosa ti ha fatto? In che modo ti
ha aperto gli occhi?
27
Rispose:
- Ve l'ho già detto e non avete
ascoltato. Perché volete sentirlo ancora? Per caso, volete diventare suoi
discepoli anche voi?
28 Allora lo insultarono e
gli dissero:
- Tu si; tu sei un discepolo di lui!
Noi siamo discepoli di Mosè.
29 A
Mosè ha parlato Dio, ne siamo sicuri; ma questo Gesù, non sappiamo
da dove viene.
30 Rispose
l'uomo:
- Proprio questo è strano: voi non
sapete da dove viene, ma intanto io non sono più cieco perché egli
mi ha dato la vista!
31-33 Non si è mai
sentito, finora, che uno abbia dato la vista a un uomo nato cieco. Se lui non
venisse da Dio non potrebbe farlo, perché Dio non ascolta i malvagi, ma
ascolta chi lo rispetta e fa la sua
volontà.
34 Ma quelli
replicarono:
- Tu sei tutto quanto nel peccato
fin dalla nascita e vuoi insegnare a noi? E lo buttarono
fuori.
I VERI CIECHI
35 Gesù incontrò quello che
prima era cieco. Sapendo che l'avevano espulso dalla sinagoga gli
disse:
- Tu credi nel Figlio dell'uomo?
36 Quello
rispose:
- Signore, dimmi chi è,
perché io creda in lui!
37 Gesù
disse:
- E' qui, davanti a te: è colui che
ti parla.
38 Quello si inginocchiò ai
piedi di Gesù esclamando:
- Signore, io
credo!
39 Gesù
disse:
- Io sono venuto per mettere il mondo di
fronte a un giudizio; così quelli che non vedono vedranno, e quelli che
vedono diventeranno ciechi.
40 I farisei che
erano con lui udirono queste parole e gli domandarono: «Per caso, siamo
ciechi anche noi?».
41 Gesù rispose:
«Se foste ciechi, non avreste colpa; invece dite: "Noi vediamo".
Così il vostro peccato
rimane».
CAPITOLO
10
LA PARABOLA DEL PASTORE
1 Gesù disse: «Io
vi assicuro che se uno entra nel recinto delle pecore senza passare dalla porta,
ma si arrampica da qualche altra parte, è un ladro e un bandito.
2 Invece, chi entra dalla porta è il
pastore.
3 A lui il guardiano apre, e le pecore
ascoltano la sua voce; egli le chiama per nome e le porta fuori.
4 E dopo averle spinte fuori tutte, cammina
davanti a loro. E le sue pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce.
5 Un estraneo, invece, non lo seguono, anzi
fuggono da lui, perché non conoscono la voce degli
estranei».
6 Gesù disse questa
parabola, ma quelli che ascoltavano non capirono ciò che egli voleva
dire.
GESÙ E LA PORTA
7 Gesù riprese a
parlare. Disse: «Io sono la porta per le pecore. Ve l'assicuro.
8 Tutti quelli che sono venuti prima di me sono
ladri e banditi; ma le pecore non li hanno ascoltati.
9 Io sono la porta: chi entra attraverso me
sarà salvo. Potrà entrare e uscire e trovare cibo.
10 Il ladro viene soltanto per rubare, uccidere
o distruggere. Io invece sono venuto perché abbiano la vita, una vita
vera e completa.
GESÙ E' IL PASTORE
11 «Io sono il buon
pastore. Il buon pastore è pronto a dare la vita per le sue pecore.
12 Un guardiano che è pagato, quando vede
venire il lupo, lascia le pecore e scappa, perché le pecore non sono sue.
Così il lupo le rapisce e le disperde.
13
Questo accade perché il guardiano non è pastore: lavora solo per
denaro e non gli importa delle pecore.
14
«Io sono il buon pastore: io conosco le mie pecore ed esse conoscono me,
15 come il Padre mi conosce e io conosco il
Padre. E per queste pecore io do la vita.
16
«Ho anche altre pecore, che non sono in questo recinto. Anche di quelle
devo diventare pastore. Udranno la mia voce, e diventeranno un unico gregge con
un solo pastore.
17 «Per questo il Padre mi
ama, perché io offro la mia vita, e poi la riprendo.
18 Nessuno me la toglie; sono io che la offro di
mia volontà. Io ho il potere di offrirla e di riaverla: questo è
il comando che il Padre mi ha dato».
19
Sentendo queste parole di Gesù, la folla si divise di nuovo.
20 Molti dicevano: «E' pazzo, non ragiona.
Perché state a sentirlo?».
21 Altri
invece dicevano: «Un pazzo non parla così. Uno spirito maligno non
può dare la vista ai ciechi».
GESÙ SI DICHIARA IL FIGLIO DI DIO
22 Era inverno. A Gerusalemme,
si celebrava la festa della riconsacrazione del
tempio
23 Gesù passeggiava nel portico di
Salomone lungo il cortile del tempio.
24 La
folla degli Ebrei circondò Gesù e gli
disse:
- Fino a quando ci terrai nell'incertezza?
Se tu sei il Messia, dillo apertamente.
25
Gesù rispose:
- Ve l'ho detto e voi non
credete. Le opere che faccio per incarico del Padre mio testimoniano a mio
favore.
26 Ma voi non credete, perché non
appartenete al mio gregge.
27 Le mie pecore
ascoltano la mia voce: io le conosco, ed esse mi seguono.
28 E io gli do la vita eterna: esse non andranno
mai in rovina. Nessuno le strapperà dalla mia mano.
29 Il Padre mio, che me le ha date, è
più grande di tutti. Per questo, nessuno può strapparle dalle sue
mani.
30 Io e il Padre siamo una cosa sola.
31 Quelli raccolsero di nuovo pietre per
scagliarle addosso a Gesù.
32 Allora egli
disse:
- Vi ho fatto vedere da parte del Padre
mio molte opere buone. Per quale di queste opere mi volete uccidere a colpi di
pietra?
33 La folla gli
rispose:
- Non vogliamo ucciderti per un'opera
buona, ma perché tu bestemmi. Infatti sei soltanto un uomo e pretendi di
essere Dio.
34 Gesù
rispose:
- Nella vostra legge c'è scritto
questo: Io vi ho detto che siete dèi.
35
La Bibbia dunque chiama dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio,
e la Bibbia non può essere annullata.
36
Il Padre mi ha consacrato e mandato nel mondo; allora, perché mi accusate
e mi dite che bestemmio se affermo di essere Figlio di Dio?
37 Se non faccio le opere del Padre mio,
continuate a non credere in me;
38 se invece le
faccio, e non volete credere in me, credete almeno a queste opere. Così
vi accorgerete e saprete che il Padre è in me e io sono nel Padre.
39 Allora cercarono di nuovo di catturarlo, ma
Gesù sfuggì loro di mano
40 e
andò di nuovo dall'altra parte del fiume Giordano, dove prima c'era
Giovanni che battezzava. Là, si fermò per qualche tempo,
41 e molti andavano da lui. Dicevano:
«Giovanni non ha fatto nessun miracolo, ma tutto quello che ha detto su
Gesù è vero».
42 E da quelle
parti molti credettero in lui.
CAPITOLO
11
LA MORTE DI LAZZARO
1-2 Lazzaro era il fratello di
Maria, la donna che poi unse il Signore con olio profumato e gli asciugò
i piedi con i suoi capelli. Essi abitavano a Betània insieme a Marta,
loro sorella. Lazzaro si ammalò
3 e le
sorelle fecero avvisare Gesù: «Signore, il tuo amico è
ammalato».
4 Quando Gesù ebbe questa
notizia disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma
servirà a manifestare la gloriosa potenza di Dio e quella di suo
Figlio».
5 Gesù voleva molto bene a
Marta, a sua sorella Maria e a Lazzaro.
6 Quando
sentì che Lazzaro era ammalato aspettò ancora due giorni,
7 poi disse ai
discepoli:
- Torniamo in
Giudea.
8 I discepoli
replicarono:
- Maestro, poco fa in Giudea
cercavano di ucciderti e tu ci vuoi tornare?
9
Gesù rispose:
- Non ci sono forse dodici
ore nel giorno? se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la
luce;
10 se uno invece cammina di notte,
inciampa, perché non ha la luce.
11 Poi
disse ancora:
- Il nostro amico Lazzaro si
è addormentato, ma io vado a
risvegliarlo.
12 I discepoli gli
dissero:
- Signore, se si è addormentato
guarirà.
13 Ma Gesù parlava della
morte di Lazzaro; essi invece pensavano che parlasse del sonno.
14 Allora Gesù disse
chiaramente:
- Lazzaro è morto;
15 sono contento per voi che non eravamo
là, così crederete. Andiamo da
lui!
16 Tommaso, soprannominato Gemello, disse
agli altri discepoli: «Andiamo anche noi, a morire con
lui!».
GESÙ INCONTRA MARTA E MARIA
17-18 Betània era un
villaggio distante circa tre chilometri da Gerusalemme: quando vi giunse
Gesù, Lazzaro era nella tomba da quattro giorni.
19 Molta gente era andata a trovare Maria e
Marta per confortarle dopo la morte del fratello.
20 Quando Marta sentì che veniva
Gesù, gli andò incontro; Maria invece rimase in
casa.
21 Marta disse a
Gesù:
- Signore, se tu eri qui, mio
fratello non moriva!
22 E anche ora so che Dio
ascolterà tutto quello che tu gli
domandi.
23 Gesù le
disse:
- Tuo fratello
risorgerà.
24 Marta
rispose:
- Sì, lo so; nell'ultimo giorno
risorgerà anche lui.
25 Gesù le
disse:
Io sono la risurrezione e la vita. Chi
crede in me, anche se muore, vivrà;
26
anzi chi vive e crede in me non morirà mai. Credi tu
questo?
27 Marta gli
disse:
- Signore, sì! Io credo che tu sei
il Messia, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo.
28 Detto questo, Marta andò a chiamare di
nascosto Maria, sua sorella: «Il Maestro è qui e ti
chiama».
29 Appena Maria lo seppe si
alzò e andò da lui.
30 Gesù
non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era
andata incontro.
31 La gente che era in casa a
confortare Maria la vide uscire: pensarono che andava a piangere sulla tomba di
Lazzaro e la seguirono.
32 Maria giunse dove era
Gesù, e lo vide. Allora si inginocchiò ai suoi piedi e disse:
«Signore, se tu eri qui, mio fratello non
moriva».
33 Quando Gesù vide Maria
che piangeva, e vide piangere anche quelli che erano venuti con lei, fu scosso
dalla tristezza e dall'emozione.
GESÙ RISUSCITA LAZZARO
34 Gesù
domandò:
- Dove l'avete
sepolto?
Risposero:
-
Signore, vieni a vedere.
35 Gesù si mise a
piangere.
36 Allora la gente disse: «Guarda
come gli voleva bene!».
37 Ma alcuni di loro
dissero: «Lui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva fare in modo che
Lazzaro non morisse?».
38 Allora Gesù
ebbe un nuovo fremito di tristezza. Poi giunse alla tomba. Era scavata nella
roccia e chiusa con una pietra.
39 Gesù
disse: - Togliete la pietra!
Marta, sorella del
morto, osservò:
- Signore, da quattro
giorni è lì dentro; ormai puzza!
40
Gesù replicò:
- Non ti ho detto che
se credi vedrai la gloriosa potenza di Dio?
41
Allora spostarono la pietra. Gesù alzò lo sguardo al cielo e
disse: «Padre, ti ringrazio perché mi hai ascoltato.
42 Lo sapevo che mi ascolti sempre. Ma ho
parlato così per la gente che sta qui attorno, perché credano che
tu mi hai mandato».
43 Subito dopo
gridò con voce forte: «Lazzaro, vieni
fuori!».
44 Il morto uscì con i piedi
e le mani avvolti nelle bende e con il viso coperto da un lenzuolo. Gesù
disse: «Liberatelo e lasciatelo
andare».
Risurrezione di Lazzaro
SI DECIDE LA MORTE DI GESÙ
(vedi Matteo 26,1-5; Marco
14,1-2; Luca 22,1-2)
45 La gente che era venuta a
trovare Maria vide quello che Gesù aveva compiuto. Molti di loro
perciò credettero in lui.
46 Alcuni
invece andarono dai farisei e raccontarono quello che Gesù aveva fatto.
47 Allora i capi dei sacerdoti e i farisei
riunirono il tribunale ebraico e dissero:
- Che
cosa faremo, ora? Quest'uomo opera molti miracoli.
48 Se lo lasciamo fare, tutti crederanno in lui.
Allora verranno i Romani, e distruggeranno il tempio e la nostra
nazione!
49 Uno di loro era Caifa, sommo
sacerdote in quell'anno. Egli disse:
- Voi non
capite!
50 Non vi rendete conto che è
meglio per voi la morte di un solo uomo piuttosto che la rovina di tutta la
nazione.
51 Caifa non parlò così di
sua iniziativa, ma perché era sommo sacerdote in quell'anno. Come sommo
sacerdote, fece una profezia: disse che Gesù sarebbe morto per la
nazione,
52 e non soltanto per la nazione, ma
anche per unire i figli di Dio dispersi.
53 Da
quel giorno, dunque, decisero di far morire Gesù.
54 Per questo, egli evitava di andare e venire
pubblicamente per la Giudea, ma si ritirò nella regione vicina al
deserto, nella città chiamata Efraim, e rimase lì con i suoi
discepoli.
55 Quando si avvicinò la
Pasqua ebraica, molti dalle campagne salirono a Gerusalemme per purificarsi
prima della festa.
56 Là, cercavano
Gesù, e stando nel tempio dicevano fra loro: «Che ne pensate?
Verrà o non verrà alla festa?».
57 Intanto i capi dei sacerdoti e i farisei
avevano ordinato: «Chiunque conosce dove si trova Gesù lo faccia
sapere!». Fecero questo perché volevano
arrestarlo.
CAPITOLO
12
MARIA VERSA PROFUMO SU GESÙ
(vedi Matteo 26,6-13; Marco
14,3-9)
1 Sei giorni prima della Pasqua ebraica
Gesù andò a Betània dove c'era Lazzaro, quello che egli
aveva risuscitato dai morti.
2 Li prepararono
per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali.
3 Maria prese un vaso di nardo purissimo,
unguento profumato di grande valore, e lo versò sui piedi di Gesù;
poi li asciugò con i suoi capelli, e il profumo si diffuse per tutta la
casa.
4 C'era anche Giuda Iscariota (uno dei
discepoli di Gesù: quello che poi lo tradirà). Giuda disse:
5 Si poteva vendere questo unguento per trecento
monete d'argento, e poi distribuirle ai
poveri!».
6 Non lo disse perché si
curava dei poveri, ma perché era ladro: teneva la cassa comune, e
prendeva quello che c'era dentro.
7 Gesù
dunque disse: «Lasciatela in pace: ha fatto questo per il giorno della mia
sepoltura.
8 I poveri li avete sempre con voi,
ma non sempre avrete me».
9 Una gran folla
venne a sapere che Gesù era a Betània, e ci andò: non solo
per lui, ma anche per vedere Lazzaro che Gesù aveva risuscitato dai
morti.
10 Allora i capi dei sacerdoti decisero
di uccidere anche Lazzaro,
11 perché
molti andavano a vederlo e credevano in Gesù.
GESÙ ENTRA IN GERUSALEMME
(vedi Matteo 21,1-11; Marco
11,1-11; Luca 19,28-40)
12 Il giorno seguente,
c'era molta gente che si recava alla festa. Quando sentirono che Gesù
stava per arrivare a Gerusalemme,
13 presero
rami di palma e gli andarono incontro. E
gridavano:
«Osanna! Gloria a
Dio!
Benedetto colui che viene nel nome del
Signore!
Benedetto il re
d'Israele!».
14 Poi Gesù trovò
un asinello e vi montò sopra, come sta scritto nella
Bibbia:
15 Non temere, Gerusalemme, città
di Sion,
perché il tuo re
viene,
seduto su un puledro
d'asino.
16 I suoi discepoli non pensarono subito
a questa profezia, ma quando Gesù fu innalzato alla gloria, ricordarono
che avevano fatto per lui proprio ciò che dice la
Bibbia.
17 La gente che era con Gesù
quando aveva chiamato Lazzaro fuori del sepolcro e l'aveva risuscitato dai
morti, lo raccontava a tutti.
18 Anche per
questa testimonianza tanti andavano incontro a Gesù: perché
avevano sentito che aveva fatto quel segno miracoloso.
19 Allora i farisei dissero tra loro:
«Guardate! Non si ottiene niente: gli va dietro il mondo
intero».
Entrata di Gesù in Gerusalemme
GESÙ E I GRECI
20 Fra quelli che erano andati
a Gerusalemme per la festa c'erano alcuni Greci.
21 Essi si avvicinarono a Filippo (che era di
Betsàida, città della Galilea) e gli dissero: «Signore,
vogliamo conoscere Gesù».
22 Filippo
lo disse ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù.
23 Gesù rispose: «L'ora è
venuta. Il Figlio dell'uomo sta per essere innalzato alla gloria.
24 Se il seme di frumento non finisce sottoterra
e non muore, non porta frutto. Se muore, invece, porta molto frutto. Ve
l'assicuro.
25 Chi ama la propria vita la
perderà. Chi è pronto a perdere la propria vita in questo mondo,
la conserverà per la vita eterna.
26 Se
uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io ci saranno anche quelli che mi
servono. E chi serve me sarà onorato dal
Padre».
GESÙ PARLA DELLA SUA MORTE
27 Gesù disse ancora:
«Sono profondamente turbato. Che devo fare? Dire al Padre: fammi evitare
questa prova? Ma è proprio per quest'ora che sono venuto.
28 Padre, glorifica il tuo nome!». Allora
una voce disse dal cielo: «L'ho glorificato, e lo glorificherò
ancora».
29 La gente sentì e alcuni
dissero: «E' un tuono». Altri dicevano: «No, è un angelo
che gli ha parlato».
30 Gesù rispose:
«Quella voce non era per me, ma per voi.
31
Ora comincia il giudizio per questo mondo: ora il demonio, il capo di questo
mondo, sta per essere buttato fuori.
32 E quando
sarò innalzato dalla terra, attirerò a me tutti gli
uomini».
33 Gesù diceva: «Quando
sarò innalzato» per far capire che sarebbe morto su una croce.
34 La folla
replicò:
- La Bibbia dice che il Messia
vivrà per sempre. Come mai ora dici che il Figlio dell'uomo dev'essere
innalzato? Chi è questo Figlio
dell'uomo?
35 Gesù
rispose:
- Ancora per poco la luce è fra
voi. Camminate finché avete la luce, prima che il buio vi sorprenda. Chi
cammina al buio non sa dove va.
36 Mentre avete
la luce, credete nella luce! Così sarete veramente figli della luce.
Detto questo, se ne andò senza farsi notare.
GESÙ E GLI UOMINI DEL SUO TEMPO
37 Ormai Gesù aveva
fatto tanti segni miracolosi davanti al popolo, eppure non credevano in lui.
38 Così si compivano le parole della
Bibbia dette dal profeta Isaia:
Signore, chi ha
creduto alle nostre parole?
A chi si è
rivelata la forza del Signore?
39 Perciò
non potevano credere, come ha detto lo stesso
profeta:
40 Dio ha reso ciechi i loro occhi
e ha reso duro il loro cuore.
Così non vedono coi loro occhi,
non capiscono con il loro
cuore
e non cambiano
vita
per essere
guariti.
41 Isaia disse queste cose perché
già conosceva la gloria di Gesù. Era di lui che parlava.
42 Comunque, molti credettero in Gesù,
anche fra i capi. Ma non lo dichiaravano davanti ai farisei per non essere
espulsi dalla loro comunità.
43 Per loro
era più importante essere rispettati dagli uomini che essere apprezzati
da Dio.
44 Allora Gesù esclamò:
«Chi crede in me, in realtà crede nel Padre che mi ha mandato;
45 chi vede me, vede il Padre che mi ha mandato.
46 «Io sono venuto nel mondo come luce,
perché chi crede in me non rimanga nelle tenebre.
47 Chi ascolta le mie parole e non le mette in
pratica, io non lo condanno. Infatti non sono venuto per condannare il mondo, ma
per salvarlo.
48 Chi mi respinge e rifiuta le
mie parole ha già un giudice: a condannarlo, nell'ultimo giorno,
sarà proprio la parola che io ho annunziato.
49 «Io non parlo di mia iniziativa: il
Padre che mi ha mandato, mi ha comandato quello che devo dire.
50 Io so che l'incarico che ho ricevuto porta la
vita eterna. Tutto quello che dico, lo dico come il Padre l'ha detto a
me».
CAPITOLO
13
GESÙ LAVA I PIEDI AI SUOI DISCEPOLI
1 Era ormai vicina la festa
ebraica della Pasqua. Gesù sapeva che era venuto per lui il momento di
lasciare questo mondo e tornare al Padre. Egli aveva sempre amato i suoi
discepoli che erano nel mondo, e li amò sino alla fine.
2 All'ora della cena, il diavolo aveva
già convinto Giuda (il figlio di Simone Iscariota) a tradire Gesù.
3 Gesù sapeva di aver avuto dal Padre
ogni potere; sapeva pure che era venuto da Dio e che a Dio ritornava.
4 Allora si alzò da tavola, si tolse la
veste e si legò un asciugamano intorno ai fianchi,
5 versò l'acqua in un catino, e
cominciò a lavare i piedi ai suoi discepoli. Poi li asciugava con il
panno che aveva intorno ai fianchi.
6 Quando
arrivò il suo turno, Simon Pietro gli
disse:
- Signore, tu vuoi lavare i piedi a me?
7 Gesù
rispose:
- Ora tu non capisci quello che io
faccio; lo capirai dopo.
8 Pietro
replicò:
- No, tu non mi laverai mai i
piedi!
Gesù
ribatté:
- Se io non ti lavo, tu non sarai
veramente unito a me.
9 Simon Pietro gli
disse:
- Signore, non lavarmi soltanto i piedi,
ma anche le mani e il capo.
10 Gesù
rispose:
- Chi è già lavato non ha
bisogno di lavarsi altro che i piedi. E' completamente puro. Anche voi siete
puri, ma non tutti.
11 Infatti, sapeva già
chi lo avrebbe tradito. Per questo disse: «Non tutti siete
puri».
12 Gesù terminò di
lavare i piedi ai discepoli, riprese la sua veste e si mise di nuovo a tavola.
Poi disse: «Capite quello che ho fatto per voi?
13 Voi mi chiamate Maestro e Signore, e fate
bene perché lo sono.
14 Dunque, se io,
Signore e Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli
uni gli altri.
15 Io vi ho dato un esempio
perché facciate come io ho fatto a voi.
16 Certamente un servo non è più
importante del suo padrone e un ambasciatore non è più grande di
chi lo ha mandato.
17 Ora sapete queste cose; ma
sarete beati quando le metterete in pratica.
18
Io non parlo per tutti voi: conosco gli uomini che ho scelto. Infatti devono
realizzarsi queste parole della Bibbia: Colui che mangia il mio pane si è
ribellato contro di me.
19 Ve lo dico ora, prima
che accada; così, quando accadrà, voi crederete che lO SONO.
20 Io vi assicuro questo: chi accoglie uno che
è mandato da me accoglie me; e chi accoglie me accoglie il Padre che mi
ha mandato».
GESÙ E IL TRADITORE
(vedi Matteo 26,20-25; Marco
14,17-21; Luca 22,21-23)
21 Gesù
parlò così, ed era molto turbato. Poi disse: «Io vi assicuro
che uno di voi mi tradirà».
22 I
discepoli si guardarono gli uni gli altri, perché non capivano di chi
parlava.
23 Uno di loro, il discepolo prediletto
di Gesù, era vicino a lui a tavola.
24
Simon Pietro gli fece un cenno come per dire: «Chiedigli di chi sta
parlando».
25 Il discepolo si voltò
verso Gesù e appoggiandosi sul suo petto gli
domandò:
- Chi è,
Signore?
26 Gesù
rispose:
- E' quello al quale darò un
pezzo di pane inzuppato.
Poi prese un boccone di
pane, lo intinse nel piatto e lo dette a Giuda, figlio di Simone Iscariota.
27 Appena Giuda ebbe preso quel pezzo di pane,
Satana entrò in lui. Allora Gesù gli disse: «Quello che devi
fare, fallo presto».
28 Nessuno di quelli
che erano a tavola capì perché Gesù gli aveva parlato a
quel modo.
29 Siccome Giuda teneva la cassa
comune, alcuni pensarono: «Gli ha detto di comprare il necessario per la
festa». Altri dicevano: «Vuole che dia qualcosa ai
poveri».
30 Giuda dunque prese il pane e poi
uscì subito. Era notte.
Il tradimento di Giuda
IL COMANDAMENTO NUOVO
31 Uscito Giuda, Gesù
disse: «Ora il Figlio dell'uomo riceve gloria da Dio, e anche la gloria di
Dio si manifesta per mezzo del Figlio.
32 Se il
Figlio dell'uomo agisce in modo da manifestare la gloria di Dio, presto anche
Dio darà la sua gloria al Figlio.
33
«Figli miei, per poco tempo sono ancora con voi. Voi mi cercherete, ma ora
dico anche a voi quello che ho già detto ai capi ebrei: dove io vado, voi
non potete venire.
34 Io vi do un comandamento
nuovo: amatevi gli uni gli altri. Amatevi come io vi ho amato!
35 Da questo tutti sapranno che siete miei
discepoli: se vi amate gli uni gli altri».
GESÙ PREDICE CHE PIETRO LO RINNEGHERA'
(vedi Matteo 26,31-35; Marco
14,27-31; Luca 22,31-34)
36 Simon Pietro disse a
Gesù:
- Dove vai,
Signore?
Gesù
rispose:
- Dove vado io, tu non puoi venire, per
ora; ma mi seguirai dopo.
37 Pietro
replicò:
- Signore, perché non
posso seguirti ora? Sono pronto a morire per
te!
38 Gesù
rispose:
- Tu sei pronto a morire per me? Ti dico
io quello che farai: prima dell'alba, prima che il gallo canti, tu per tre volte
dirai che non mi conosci.
CAPITOLO
14
GESÙ E' LA VIA CHE CONDUCE AL PADRE
1 Gesù disse ancora ai
suoi discepoli: «Non siate tristi: abbiate fede in Dio e abbiate fede anche
in me.
2 Nella casa del Padre mio c'è
molto posto. Altrimenti ve lo avrei detto. Io vado a prepararvi un posto.
3 E se vado e ve lo preparo, tornerò e vi
prenderò con me. Così anche voi sarete dove io sono.
4 Voi sapete dove io vado e sapete anche la
strada».
5 Tommaso
ribatté:
- Signore, ma noi non sappiamo
dove vai; come facciamo a sapere la strada?
6
Gesù gli disse:
- Io sono la via, io sono
la verità e la vita. Solo per mezzo di me si va al Padre.
7 Se mi conoscete, conoscerete anche il Padre,
anzi, già lo conoscete e lo avete
veduto.
8 Filippo gli
chiese:
- Signore, mostraci il Padre: questo ci
basta.
9 Gesù
rispose:
- Filippo, sono stato con voi per tanto
tempo e non mi conosci ancora? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi
dire: mostraci il Padre?
10 Dunque non credi che
io vivo nel Padre e il Padre vive in me? Quel che dico non viene da me; il Padre
abita in me, ed è lui che agisce.
11
Abbiate fede in me perché io sono nel Padre e il Padre è in me; se
non altro, credete almeno per le opere che vedete.
12 Ve lo assicuro: chi ha fede in me farà
anche lui le opere che faccio io, e ne farà di più grandi,
perché io ritorno al Padre.
13 E tutto
quel che domanderete nel mio nome, io lo farò, perché la gloria
del Padre sia manifestata nel Figlio.
14 Se mi
chiederete qualcosa nel mio nome, io lo farò.
GESÙ PROMETTE LO SPIRITO SANTO
15 Se mi amate, osserverete i
miei comandamenti.
16 Io pregherò il
Padre ed egli vi darà un altro difensore che starà sempre con voi,
17 lo Spirito della verità. Il mondo non
lo vede e non lo conosce, perciò non può riceverlo. Voi lo
conoscete, perché è con voi e sarà con voi sempre.
18 Non vi lascerò orfani, tornerò
da voi.
19 Fra poco il mondo non mi vedrà
più, ma voi mi vedrete, perché io ho la vita e anche voi vivrete.
20 In quel giorno conoscerete che io vivo unito
al Padre, e voi siete uniti a me e io a voi.
21
Chi mi ama veramente, conosce i miei comandamenti e li mette in pratica. Chi mi
ama sarà amato dal Padre mio; anch'io l'amerò e mi farò
conoscere a lui.
22 Giuda (non l'Iscariota) gli
disse:
- Signore, perché vuoi farti
conoscere a noi e non al mondo?
23 Gesù
rispose:
- Se uno mi ama, metterà in
pratica la mia parola, e il Padre mio lo amerà. Io verrò da lui
con il Padre mio e abiteremo con lui.
24 Chi non
mi ama non mette in pratica quello che dico. E' la parola che voi udite non
viene da me ma dal Padre che mi ha mandato.
25
Vi ho detto queste cose mentre sono con voi.
26
Ma il Padre vi manderà nel mio nome un difensore: lo Spirito Santo. Egli
vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quel che ho detto.
27 Vi lascio la pace, vi do la mia pace. La pace
che io vi do non è come quella del mondo: non vi preoccupate, non abbiate
paura.
28 Avete sentito quel che vi ho detto
prima: Me ne vado, ma poi tornerò da voi. Se mi amate, dovreste
rallegrarvi che io vada dal Padre, perché il Padre è più
grande di me.
29 Tutto questo ve l'ho detto
prima, perché quando accadrà abbiate fede in me.
30 Non parlerò più a lungo con
voi, perché viene Satana, il dominatore di questo mondo. Egli non ha
potere su di me,
31 ma il mondo deve capire che
io amo il Padre e che faccio esattamente come mi ha comandato. Alzatevi, andiamo
via!
CAPITOLO 15
GESÙ E' LA VERA VITE
1 Gesù disse ancora:
«Io sono la vera vite. Il Padre mio è il contadino.
2 Ogni ramo che è in me e non dà
frutto, egli lo taglia e getta via, e i rami che danno frutto, li libera da
tutto ciò che impedisce frutti più abbondanti.
3 Voi siete già liberati grazie alla
parola che vi ho annunziato.
4 Rimanete uniti a
me, e io rimarrò unito a voi. Come il tralcio non può dar frutto
da solo, se non rimane unito alla vite, neppure voi potete dar frutto, se non
rimanete uniti a me.
5 «Io sono la vite.
Voi siete i tralci. Se uno rimane unito a me e io a lui, egli produce molto
frutto; senza di me non potete far nulla.
6
«Se uno non rimane unito a me, è gettato via come i tralci che
diventano secchi e che la gente raccoglie per bruciare.
7 Se rimanete uniti a me, e le mie parole sono
radicate in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato.
8 La gloria del Padre mio risplende quando
portate molto frutto e diventate miei discepoli.
9 «Come il Padre ha amato me, così
io ho amato voi: rimanete nel mio amore!
10 Se
metterete in pratica i miei comandamenti, sarete radicati nel mio amore; allo
stesso modo io ho messo in pratica i comandamenti del Padre mio e sono radicato
nel suo amore.
11 «Vi ho detto questo,
perché la mia gioia sia anche vostra, e la vostra gioia sia
perfetta.
IL COMANDAMENTO DELL'AMORE
12 «Il mio comandamento
è questo: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi.
13 Nessuno ha un amore più grande di
questo: morire per i propri amici.
14 Voi siete
miei amici se fate quel che io vi comando.
15 Io
non vi chiamo più schiavi, perché lo schiavo non sa che cosa fa il
suo padrone. Vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto sapere tutto quel
che ho udito dal Padre mio.
16 «Non siete
voi che avete scelto me, ma io ho scelto voi, e vi ho destinati a portare molto
frutto, un frutto duraturo. Allora il Padre vi darà tutto quel che
chiederete nel nome mio.
17 Questo io vi
comando: amatevi gli uni gli altri.
GESÙ PREDICE AI DISCEPOLI ODIO E PERSECUZIONI
18 «Se il mondo vi odia,
pensate che prima di voi ha odiato me.
19 Se voi
apparteneste al mondo, il mondo vi amerebbe come suoi. Invece voi non
appartenete al mondo, perché io vi ho scelti e vi ho strappati al potere
del mondo. Perciò il mondo vi odia.
20
Ricordate quel che vi ho detto: un servo non è più importante del
suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno messo
in pratica la mia parola, metteranno in pratica anche la vostra.
21 Vi tratteranno così per causa mia,
perché non conoscono il Padre che mi ha mandato.
22 Se io non fossi venuto in mezzo a loro a
insegnare, non avrebbero colpa. Ora invece non hanno nessuna scusa per il loro
peccato.
23 Chi odia me odia anche il Padre mio.
24 Se non avessi fatto in mezzo a loro opere che
nessun altro ha fatto, non avrebbero colpa. Invece le hanno vedute, eppure hanno
odiato me e il Padre mio.
25 Così si
realizza quello che sta scritto nella loro legge: Mi hanno odiato senza
motivo.
26 «Quando verrà il difensore
che io vi manderò da parte del Padre mio, lo Spirito della verità
che proviene dal Padre, egli sarà il mio testimone,
27 e anche voi lo sarete, perché siete
stati con me dal principio.
CAPITOLO
16
1 «Vi ho detto questo perché
ciò che vi capiterà non turbi la vostra fede.
2 Sarete espulsi dalle sinagoghe; anzi
verrà un momento in cui vi uccideranno pensando di fare cosa grata a Dio.
3 Faranno questo perché non hanno
conosciuto né il Padre né me.
4 Ma
io ve l'ho detto perché, quando verrà il momento dei persecutori,
vi ricordiate che io ve ne avevo parlato. Non ne ho parlato fin dal principio,
perché ero con voi.
LO SPIRITO E IL MONDO
5 «Adesso io ritorno al Padre che mi
mandò fra gli uomini, e nessuno di voi mi chiede dove vado.
6 Però siete tristi perché vi ho
detto queste cose.
7 Ma io vi assicuro che per
voi è meglio, se io me ne vado. Perché se non me ne vado non
verrà da voi lo Spirito che vi difende. Invece, se me ne vado ve lo
manderò.
8 Egli verrà e
mostrerà di fronte al mondo cosa significa peccato, giustizia e giudizio.
9 Il peccato del mondo è questo: che non
hanno creduto in me.
10 La giustizia sta dalla
mia parte, perché torno al Padre e non mi vedrete più.
11 Il giudizio consiste in questo: che Satana,
il dominatore di questo mondo, è già stato giudicato.
12 «Ho ancora molte cose da dirvi, ma ora
sarebbe troppo per voi;
13 quando però
verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà verso tutta
la verità. Non vi dirà cose sue, ma quelle che avrà udito,
e vi parlerà delle cose che verranno.
14
Nelle sue parole si manifesterà la mia gloria, perché
riprenderà quel che io ho insegnato, e ve lo farà capire meglio.
15 Tutto quel che ha il Padre è mio. Per
questo ho detto: lo Spirito riprenderà quel che io ho insegnato, e ve lo
farà capire meglio.
LA TRISTEZZA DIVENTERÀ GIOIA
16 «Fra poco non mi vedrete
più; poi, dopo un po', mi
rivedrete».
17 Alcuni dei discepoli
commentarono tra di loro: «Che cosa significa: fra poco non mi vedrete, ma
poi, dopo un po' mi rivedrete? E che cosa vuol dire: ritorno al Padre?».
18 Dicevano anche: «Che cosa vuol dire: fra
poco? Non riusciamo a capire».
19
Gesù comprese che volevano domandargli spiegazioni e disse:
«Discutete fra di voi perché ho detto: fra poco non mi vedrete, ma
poi, dopo un po', mi rivedrete?
20 Ebbene, io vi
assicuro che voi piangerete e vi lamenterete, il mondo invece farà festa.
Voi vi rattristerete, ma poi la vostra tristezza diventerà gioia.
21 «Una donna che deve partorire, quando
viene il suo momento, soffre molto. Ma quando il bambino è nato,
dimentica le sue sofferenze per la gioia che è venuta al mondo una
creatura.
22 Anche voi ora siete tristi, ma io
vi rivedrò, e voi vi rallegrerete, e nessuno vi toglierà la vostra
gioia.
23 Quando quel giorno verrà, non
mi farete più nessuna domanda. «Io vi assicuro che il Padre vi
darà tutto quel che gli domanderete nel mio nome.
24 Fino a ora, non avete chiesto nulla nel mio
nome. Chiedete e riceverete, così la vostra gioia sarà
perfetta.
UNA FEDE CHIARA E CORAGGIOSA
25 «Finora ho parlato per mezzo
di esempi. Ma verrà il momento che lascerò da parte gli esempi e
vi parlerò del Padre con parole chiare.
26 Allora potrete pregare nel mio nome e non ci
sarà bisogno che io preghi il Padre per voi:
27 il Padre stesso, infatti, vi ama,
perché voi avete amato me e avete creduto che provengo dal Padre.
28 Ero col Padre e di là son venuto nel
mondo. Ora lascio il mondo, e torno al
Padre».
29 I discepoli gli
dissero:
- Sì, ora parli con chiarezza e
non ti servi più di esempi.
30 Ora siamo
sicuri che tu sai ogni cosa, e non hai bisogno che qualcuno ti faccia domande.
Perciò crediamo che tu provieni da Dio.
31
Gesù rispose:
- Adesso credete?
32 Viene il momento, anzi è già
venuto, che sarete dispersi, ciascuno per conto suo, e mi lascerete solo. Ma io
non sono solo, perché il Padre è con me.
33 Vi ho detto tutto questo perché
troviate in me la pace. Nel mondo avrete dolori; coraggio, però! Io ho
vinto il mondo.
CAPITOLO
17
GESÙ E IL PADRE
1 Dopo aver detto queste
parole Gesù guardò in alto verso il cielo e disse: «Padre,
l'ora è venuta. Manifesta la gloria del Figlio, perché il Figlio
manifesti la tua gloria.
2 Tu gli hai dato
potere sopra tutti gli uomini, perché tutti quelli che gli hai affidato
ricevano vita eterna.
3 La vita eterna è
questo: conoscere te, l'unico vero Dio, e conoscere colui che tu hai mandato,
Gesù Cristo.
4 «Io ho manifestato la
tua gloria sulla terra, portando a termine l'opera che mi avevi affidato.
5 «Innalzami, ora, accanto a te, dammi la
gloria che avevo accanto a te, prima che il mondo
esistesse.
GESÙ E I DISCEPOLI
6 «Tu mi hai affidato
alcuni uomini scelti da questo mondo: erano tuoi, e tu li hai affidati a me. Io
ho rivelato chi sei, ed essi hanno messo in pratica la tua parola.
7 Ora sanno che tutto ciò che mi hai dato
viene da te.
8 Anche le parole che tu mi hai
dato, io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e hanno riconosciuto, senza
esitare, che io provengo da te, e hanno creduto che tu mi hai mandato.
9 «Io prego per loro. Non prego per il
mondo, ma per quelli che mi hai affidato, perché ti appartengono.
10 Tutto ciò che è mio appartiene
a te, e ciò che è tuo appartiene a me, e la mia gloria si
manifesta in loro.
11 Io non sono più nel
mondo, loro invece sì. Io ritorno a te. Padre santo, conserva uniti a te
quelli che mi hai affidati, perché siano una cosa sola come noi.
12 «Quando ero con loro, io li proteggevo.
Per questo tu me li hai dati. Io li ho protetti, e nessuno di loro si è
perduto, tranne quello che doveva perdersi, realizzando ciò che la Bibbia
aveva predetto.
13 Ma ora io ritorno verso di
te, e dico queste cose mentre sono ancora sulla terra, perché essi
abbiano tutta la mia gioia.
14 «Io ho dato
loro la tua parola. Perciò essi non appartengono più al mondo,
come io non appartengo al mondo. E il mondo li odia.
15 Io non ti prego di toglierli dal mondo, ma di
proteggerli dal Maligno.
16 Essi non
appartengono al mondo, come io non appartengo al mondo.
17 Fa' che appartengano a te mediante la
verità: la tua parola è verità.
18 Tu mi hai mandato nel mondo: così
anch'io li ho mandati nel mondo.
19 E io offro
me stesso in sacrificio per loro, perché anch'essi siano veramente
consacrati a te.
GESÙ E I FUTURI CREDENTI
20 «Io non prego soltanto
per questi miei discepoli, ma prego anche per altri, per quelli che crederanno
in me dopo aver ascoltato la loro parola.
21 Fa'
che siano tutti una cosa sola: come tu, Padre, sei in me e io sono in te,
anch'essi siano in noi. Così il mondo crederà che tu mi hai
mandato.
22 «Io ho dato ad essi la stessa
gloria che tu avevi dato a me, perché anch'essi siano una cosa sola come
noi:
23 io unito a loro e tu unito a me.
Così potranno essere perfetti nell'unità, e il mondo potrà
capire che tu mi hai mandato, e che li hai amati come hai amato me.
24 Padre, voglio che dove sono io siano anche
quelli che tu mi hai dato, perché vedano la gloria che tu mi hai dato:
infatti tu mi hai amato ancora prima della creazione del mondo.
25 «Padre giusto, il mondo non ti ha
conosciuto, ma io ti ho conosciuto ed essi sanno che tu mi hai mandato.
26 Io ti ho fatto conoscere a loro e ti
farò conoscere ancora; così l'amore che hai per me sarà in
loro, e anch'io sarò in
loro».
CAPITOLO
18
L'ARRESTO DI GESÙ
(vedi Matteo 26,47-56; Marco
14,43-50; Luca 22,47-53)
1 Dopo queste parole,
Gesù usci con i suoi discepoli e andò oltre il torrente
Cèdron dove c'era un giardino. Entrò lì con i suoi
discepoli.
2 Anche Giuda, il traditore,
conosceva quel posto, perché spesso Gesù vi aveva riunito i suoi
discepoli.
3 Giuda intanto era andato a cercare
i soldati e le guardie messe a disposizione dai capi dei sacerdoti e dai
farisei; quando arrivarono sul posto, erano armati e provvisti di fiaccole e
lanterne.
4 Gesù sapeva tutto quello che
stava per accadergli. Perciò si fece avanti e
disse:
- Chi
cercate?
5
Risposero:
- Gesù di
Nàzaret!
Egli
dichiarò:
- Sono
io!
Con le guardie c'era anche Giuda, il
traditore.
6 Appena Gesù disse:
«Sono io», quelli fecero un passo indietro e caddero per
terra.
7 Gesù domandò una seconda
volta:
- Chi
cercate?
Quelli
dissero:
- Gesù di
Nàzaret!
8 Gesù
rispose:
- Vi ho detto che sono io! Se cercate
me, lasciate che gli altri se ne vadano.
9 Con
queste parole Gesù realizzava quel che aveva detto prima: «Nessuno
di quelli che mi hai dato si è
perduto».
10 Simon Pietro aveva una spada:
la prese, colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò
l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco.
11 Allora Gesù disse a Pietro:
«Metti via la tua spada! Bisogna che io beva il calice di dolore che il
Padre mi ha preparato».
GESÙ DAVANTI AL SOMMO SACERDOTE ANNA
(vedi Matteo 26,57-58; Marco
14,53-54; Luca 22,54)
12 I soldati con il loro
comandante, e le guardie delle autorità ebraiche, presero Gesù e
lo legarono.
13 Poi lo portarono dal sacerdote
Anna, suocero di Caifa. Caifa era il sommo sacerdote in quell'anno.
14 Era stato lui a dire: «E' meglio che un
solo uomo muoia per tutto il popolo».
PIETRO NEGA DI CONOSCERE GESÙ
(vedi Matteo 26,69-70; Marco
14,66-68; Luca 22,55-57)
15 Simon Pietro, con un
altro discepolo, seguiva Gesù. Quell'altro discepolo conosceva il sommo
sacerdote, perciò riuscì a entrare insieme con Gesù nel
cortile del palazzo.
16 Pietro invece rimase
fuori vicino alla porta. Allora l'altro discepolo, che conosceva il sommo
sacerdote, uscì e parlò alla portinaia e fece entrare anche
Pietro.
17 La portinaia disse a
Pietro:
- Sei anche tu un discepolo di
quell'uomo?
Ma Pietro
disse:
-No, non lo
sono.
18 I servi e le guardie avevano acceso un
fuoco di carbone e si scaldavano, perché faceva freddo. Anche Pietro
stava insieme con loro vicino al fuoco.
Rinnegamento di Pietro
IL SACERDOTE ANNA INTERROGA GESÙ
(vedi Matteo 26,59-66; Marco
14,55-64; Luca 22,66-71)
19 Intanto il sommo
sacerdote cominciò a far domande a Gesù sui suoi discepoli e sul
suo insegnamento.
20 Ma Gesù rispose:
«Io ho parlato chiaramente al mondo. Ho sempre insegnato nelle sinagoghe e
nel tempio; non ho mai parlato di nascosto, ma sempre in pubblico, in mezzo alla
gente.
21 Quindi, perché mi fai queste
domande? Domanda a quelli che mi hanno ascoltato: essi sanno quel che ho
detto».
22 Così parlò
Gesù. Allora uno dei presenti gli diede uno schiaffo e
disse:
- Così rispondi al sommo sacerdote?
23 Gesù
replicò:
- Se ho detto qualcosa di male,
dimostralo; ma se ho detto la verità, perché mi dai uno schiaffo?
24 Allora Anna lo mandò, legato com'era,
dal sommo sacerdote Caifa.
PIETRO NEGA ANCORA DI CONOSCERE GESÙ
(vedi Matteo 26,71-75; Marco
14,69-72; Luca 22,58-62)
25 Intanto Simon Pietro
era rimasto a scaldarsi. Qualcuno gli disse:
- Mi
sembra che tu sei uno dei suoi discepoli.
Ma
Pietro negò e disse:
- Non sono uno di
quelli.
26 Fra i servi del sommo sacerdote c'era
un parente di quello che aveva avuto l'orecchio tagliato da Pietro. Gli
disse:
- Ma io ti ho visto nel giardino, con
Gesù!
27 Ancora una volta Pietro disse che
non era vero, e subito un gallo cantò.
GESÙ E PILATO
(vedi Matteo 27,1-2.11-14;
Marco 15,1-5; Luca 23,1-5)
28 Poi portarono
Gesù dal palazzo di Caifa a quello del governatore romano. Era l'alba.
Quelli che lo accompagnavano non entrarono: per poter celebrare la festa di
Pasqua non dovevano avere contatti con gente non
ebrea.
29 Pilato uscì incontro a loro e
disse:
- Quale accusa portate contro quest'uomo?
30 Gli
risposero:
- Se non era un malfattore, non te lo
portavamo qui!
31 Pilato
replicò:
- Portatelo via e giudicatelo voi
come la vostra legge prescrive.
Ma le
autorità ebraiche obiettarono:
- Noi non
abbiamo l'autorizzazione a condannare a morte.
32
Così si realizzava quello che Gesù aveva detto quando fece capire
come sarebbe morto.
33 Poi Pilato rientrò
nel palazzo, chiamò Gesù e gli
chiese:
- Sei tu, il re dei
Giudei?
34 Gesù
rispose:
- Hai pensato tu questa domanda, o
qualcuno ti ha detto questo di me?
35 Pilato
rispose:
- Non sono ebreo, io. Il tuo popolo e i
capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me: che cos'hai
fatto?
36 Gesù
rispose:
- Il mio regno non appartiene a questo
mondo. Se il mio regno appartenesse a questo mondo, i miei servi avrebbero
combattuto per non farmi arrestare dalle autorità ebraiche. Ma il mio
regno non appartiene a questo mondo.
37 Pilato
gli disse di nuovo:
- Insomma, sei un re,
tu?
Gesù
rispose:
- Tu dici che io sono re. Io sono nato e
venuto nel mondo per essere un testimone della verità. Chi appartiene
alla verità ascolta la mia voce.
38 Pilato
disse a Gesù:
- Ma cos'è la
verità?
GESÙ E' CONDANNATO A MORTE
(vedi Matteo 27,15-31; Marco
15,6-20; Luca 23,13-25)
Pilato uscì di
nuovo e si rivolse agli Ebrei:
- Io penso che
quest'uomo non abbia fatto nulla di male.
39 Voi
però avete l'abitudine che a Pasqua si metta in libertà un
condannato. Volete che io vi liberi il re dei
Giudei?
40 Ma quelli si misero di nuovo a gridare
e a dire:
- No, non lui, vogliamo Barabba!
(Questo Barabba era un bandito).
CAPITOLO
19
1 Allora Pilato prese Gesù e lo fece
frustare.
2 I soldati intrecciarono una corona
di rami spinosi, gliela misero in testa e gli gettarono sulle spalle un mantello
rosso.
3 Poi si avvicinavano a lui e dicevano:
«Ti saluto, re dei Giudei!» e gli davano
schiaffi.
4 Pilato uscì un'altra volta dal
palazzo e disse:
- Ora ve lo porto qui fuori,
perché sappiate che io non trovo nessun motivo per
condannarlo.
5 Gesù venne fuori, con la
corona di spine e il mantello rosso.
Pilato
disse:
- Ecco
l'uomo.
6 I capi dei sacerdoti e le guardie lo
videro e cominciarono a gridare:
- Crocifiggilo!
Mettilo in croce!
Pilato allora
disse:
- Prendetelo e mettetelo voi in croce. Per
me, non ha fatto nulla di male.
7 I capi ebrei
risposero:
- Noi abbiamo la nostra legge: secondo
la legge dev'essere condannato a morte, perché ha detto di essere il
Figlio di Dio.
8 Sentendo queste parole, Pilato
si spaventò.
9 Entrò di nuovo nel
palazzo e disse a Gesù:
- Di dove vieni?
- ma Gesù non rispose.
10 Allora Pilato
gli disse:
- Non dici nulla? Non sai che io ho il
potere di liberarti e il potere di farti
crocifiggere?
11 Gesù
replicò:
- Non avresti nessun potere su di
me se non ti fosse dato da Dio. Perciò chi mi ha messo nelle tue mani
è più colpevole di te.
12 Pilato
allora cercò in tutti i modi di mettere Gesù in libertà. Ma
i suoi accusatori gridavano:
- Se liberi
quest'uomo, non sei fedele all'imperatore! Chi si proclama re è nemico
dell'imperatore.
13 Quando Pilato udì
queste parole, fece condurre fuori Gesù. Poi si mise seduto su una
tribuna nel luogo chiamato "Lastricato" (in ebraico
"Gabbatà").
14 Era la vigilia della
Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse alla
folla:
- Ecco il vostro
re!
15 Ma quelli
gridarono:
- A morte! A morte! Crocifiggilo!
Pilato disse:
-
Devo far morire in croce il vostro re?
I capi dei
sacerdoti risposero:
- Il nostro re è uno
solo: l'imperatore.
16 Allora Pilato
lasciò Gesù nelle loro mani perché fosse
crocifisso.
Gesù presentato al popolo
Gesù è condotto da Ponzio Pilato
GESÙ VIENE CROCIFISSO
(vedi Matteo 27,32-44; Marco
15,21-32; Luca 23,26.33-38)
Allora le guardie
presero Gesù
17 e lo fecero andare fuori
della città costringendolo a portare la croce sulle spalle; giunsero al
posto chiamato "Cranio", che in ebraico si dice
"Gòlgota";
18 e lo inchiodarono alla
croce. Con lui crocifissero altri due, uno da una parte e uno dall'altra.
Gesù era in mezzo.
19 Pilato scrisse il
cartello e lo fece mettere sulla croce. C'era scritto: «Gesù di
Nàzaret, il re dei Giudei».
20 Molti
lessero il cartello, perché il posto dove avevano crocifisso Gesù
era vicino a Gerusalemme, e il cartello era scritto in tre lingue: in ebraico,
in latino e in greco.
21 perciò i capi
dei sacerdoti dissero a Pilato:
- Non scrivere:
Il re dei Giudei; scrivi che lui ha detto: Io sono il re dei
Giudei.
22 Ma Pilato
rispose:
- Basta; quello che ho scritto, ho
scritto.
23 I soldati che avevano crocifisso
Gesù presero i suoi vestiti e ne fecero quattro parti, una per ciascuno.
Poi presero la sua tunica, che era tessuta d'un pezzo solo da cima a
fondo
24 e dissero: «Non dividiamola!
Tiriamo a sorte a chi tocca». Così si realizzò la parola
della Bibbia che dice:
Si divisero i miei vestiti
e tirarono a sorte la mia
tunica.
Mentre i soldati si occupavano di questo,
accanto alla croce
25 stavano alcune donne: la
madre di Gesù, sua sorella, Maria di Cléofa e Maria di
Màgdala.
26 Gesù vide sua madre e
accanto a lei il discepolo preferito. Allora disse a sua madre: «Donna,
ecco tuo figlio».
27 Poi disse al discepolo:
«Ecco tua madre». Da quel momento il discepolo la prese in casa
sua.
Gesù arriva sulla cima del calvario
Crocifissione
Erezione della croce
Il calvario di Gesù Cristo
LA MORTE DI GESÙ
(vedi Matteo 27,45-56; Marco
15,33-41; Luca 23,44-49)
28 A questo punto
Gesù, sapendo che tutto era compiuto, disse: «Ho sete».
Così realizzò una profezia della Bibbia.
29 C'era lì un'anfora piena di aceto:
bagnarono una spugna, la misero in cima a un ramo di issòpo e
l'accostarono alla sua bocca.
30 Gesù
prese l'aceto e poi disse: «E' compiuto». Abbassò il capo e
morì.
31 Era la vigilia della festa: le
autorità ebraiche non volevano che i corpi rimanessero in croce durante
il giorno festivo, perché la Pasqua era una festa grande. Perciò
chiesero a Pilato di far spezzare le gambe ai condannati e far togliere di
lì loro cadaveri.
32 I soldati andarono a
spezzare le gambe ai due che erano stati crocifissi insieme a Gesù.
33 Poi si avvicinarono a Gesù e videro
che era già morto. Allora non gli spezzarono le gambe,
34 ma uno dei soldati gli trafisse il fianco con
la lancia. Subito dalla ferita usci sangue con acqua.
35 Colui che ha visto ne è testimone, e
la sua testimonianza è vera. Egli sa che dice il vero, perché
anche voi crediate.
36 Così si
avverò la parola della Bibbia che dice: Le sue ossa non saranno spezzate,
e:
37 Guarderanno colui che hanno
trafitto.
Morte di Cristo
Gesù muore sulla croce
GESÙ E' SEPOLTO
(vedi Matteo 27,57-61; Marco
15,42-47; Luca 23,50-56)
38 Giuseppe
d'Arimatèa era stato discepolo di Gesù, ma di nascosto, per paura
delle autorità. Egli chiese a Pilato il permesso di prendere il corpo di
Gesù. Pilato diede il permesso. Allora Giuseppe andò a prendere il
corpo di Gesù.
39 Arrivò anche
Nicodèmo, quello che prima era andato a trovare Gesù di notte;
portava con sé un'anfora pesantissima, piena di profumo: mirra con aloe.
40 Presero dunque il corpo di Gesù e lo
avvolsero nelle bende con i profumi, come fanno gli Ebrei quando seppelliscono i
morti.
41 Nel luogo dove avevano crocifisso
Gesù c'era un giardino, e nel giardino c'era una tomba nuova dove nessuno
era mai stato sepolto.
42 Siccome era la vigilia
della festa ebraica, misero lì il corpo di Gesù, perché la
tomba era vicina.
Distacco dalla croce
Cristo deposto nella tombaCAPITOLO 20
GESÙ E' RISORTO
(vedi Matteo 28,1-10; Marco
16,1-8; Luca 24,1-12)
1 Il primo giorno della
settimana, la mattina presto, Maria di Màgdala va verso la tomba, mentre
è ancora buio, e vede che la pietra è stata tolta dall'ingresso.
2 Allora corre da Simon Pietro e dall'altro
discepolo, il prediletto di Gesù, e dice: «Hanno portato via il
Signore dalla tomba e non sappiamo dove l'hanno messo!».
3 Allora Pietro e l'altro discepolo uscirono e
andarono verso la tomba.
4 Andavano tutti e due
di corsa, ma l'altro discepolo corse più in fretta di Pietro e
arrivò alla tomba per primo.
5 Si
chinò a guardare le bende che erano in terra, ma non entrò.
6 Pietro lo seguiva. Arrivò anche lui e
entrò nella tomba: guardò le bende in
terra
7 e il lenzuolo che prima copriva la testa.
Questo non era in terra con le bende, ma stava da una parte, piegato.
8 Poi entrò anche l'altro discepolo che
era arrivato per primo alla tomba, vide e credette.
9 Non avevano ancora capito quello che dice la
Bibbia, cioè che Gesù doveva risorgere dai morti.
10 Allora Pietro e l'altro discepolo tornarono a
casa.
MARIA MADDALENA VEDE GESÙ
(vedi Marco
16,9-11)
11 Maria era rimasta a piangere vicino
alla tomba.
12 A un tratto, chinandosi verso il
sepolcro, vide due angeli vestiti di bianco. Stavano seduti dove prima c'era il
corpo di Gesù, uno dalla parte della testa e uno dalla parte dei piedi.
13 Gli angeli le
dissero:
- Donna, perché
piangi?
Maria
rispose:
- Hanno portato via il mio Signore e non
so dove lo hanno messo.
14 Mentre parlava si
voltò e vide Gesù in piedi, ma non sapeva che era lui.
15 Gesù le
disse:
- Perché piangi? Chi
cerchi?
Maria pensò che era il giardiniere
e gli disse:
- Signore, se tu l'hai portato via
dimmi dove l'hai messo, e io andrò a
prenderlo.
16 Gesù le
disse:
-
Maria!
Lei subito si voltò e gli
disse:
- Rabbunì! (che in ebraico vuoi
dire: Maestro!).
17 Gesù le
disse:
- Lasciami, perché io non sono
ancora tornato al Padre. Va' e di' ai miei fratelli che io torno al Padre mio e
vostro, al Dio mio e vostro.
18 Allora Maria di
Màgdala andò dai discepoli e disse: «Ho visto il
Signore!». Poi riferì tutto quel che Gesù le aveva detto.
GESÙ APPARE AI SUOI DISCEPOLI
(vedi Matteo 28,16-20; Marco
16,14-18; Luca 24,3-49)
19 La sera di quello
stesso giorno, il primo della settimana, i discepoli se ne stavano con le porte
chiuse per paura dei capi ebrei. Gesù venne, si fermò in piedi in
mezzo a loro e li salutò dicendo: «La pace sia con
voi».
20 Poi mostrò ai discepoli le
mani e il fianco, ed essi si rallegrarono di vedere il Signore.
21 Gesù disse di nuovo: «La pace sia
con voi. Come il Padre ha mandato me, così io mando
voi».
22 Poi soffiò su di loro e
disse: «Ricevete lo Spirito Santo.
23 A chi
perdonerete i peccati, saranno perdonati; a chi non li perdonerete, non saranno
perdonati».
GESÙ E TOMMASO
24 Uno dei dodici discepoli,
Tommaso, detto Gemello, non era con loro quando Gesù era venuto.
25 Gli altri discepoli gli
dissero:
- Abbiamo veduto il
Signore.
Tommaso
replicò:
- Se non vedo il segno dei chiodi
nelle sue mani, se non tocco col dito il segno dei chiodi e se non tocco con
mano il suo fianco, io non crederò.
26
Otto giorni dopo, i discepoli erano di nuovo lì, e c'era anche Tommaso
con loro. Le porte erano chiuse. Gesù venne, si fermò in piedi in
mezzo a loro e li salutò: «La pace sia con
voi».
27 Poi disse a
Tommaso:
- Metti qui il dito e guarda le mani;
accosta la mano e tocca il mio fianco. Non essere incredulo, ma
credente!
28 Tommaso gli
rispose:
- Mio Signore e mio
Dio!
29 Gesù gli
disse:
- Tu hai creduto perché hai visto;
beati quelli che hanno creduto senza aver
visto!
PERCHE' E' STATO SCRITTO QUESTO LIBRO
30 Gesù fece ancora molti altri
segni miracolosi davanti ai suoi discepoli. Quei miracoli non sono stati
scritti;
31 ma questi fatti sono stati scritti
perché crediate che Gesù è il Messia e il Figlio di Dio. Se
credete in lui, per mezzo di lui avrete la
vita.
CAPITOLO 21
GESÙ E I DISCEPOLI IN GALILEA
1 In seguito Gesù si
fece vedere di nuovo ai discepoli in riva al lago di Tiberìade. Ed ecco
come avvenne:
2 Simon Pietro, Tommaso detto
Gemello, Natanaèle (un Galileo della città di Cana), i figli di
Zebedèo e altri due discepoli di Gesù erano insieme.
3 Simon Pietro
disse:
- Io vado a
pescare.
Gli altri
risposero:
- Veniamo anche
noi.
Uscirono e salirono sulla barca. Ma quella
notte non presero nulla.
4 Era già
mattina, quando Gesù si presentò sulla spiaggia, ma i discepoli
non sapevano che era lui.
5 Allora Gesù
disse:
- Ragazzi, avete qualcosa da mangiare?
Gli risposero:
-
No.
6 Allora Gesù
disse:
- Gettate la rete dal lato destro della
barca, e troverete pesce.
I discepoli calarono la
rete. Quando cercarono di tirarla su non ci riuscivano per la gran
quantità di pesci che conteneva.
7 Allora
il discepolo prediletto di Gesù disse a Pietro: «E' il
Signore!».
Simon Pietro udì che era
il Signore. Allora si legò la tunica intorno ai fianchi (perché
non aveva altro addosso) e si gettò in mare.
8 Gli altri discepoli invece accostarono a riva
con la barca, trascinando la rete con i pesci, perché erano lontani da
terra un centinaio di metri.
9 Quando scesero
dalla barca, videro un focherello di carboni con sopra alcuni pesci. C'era anche
pane.
10 Gesù disse loro: «Portate
qui un po' di quel pesce che avete preso
ora».
11 Simon Pietro salì sulla
barca e trascinò a terra la rete piena di centocinquantatré grossi
pesci. Erano molto grossi, ma la rete non s'era strappata.
12 Gesù disse loro: «Venite a far
colazione». Ma nessuno dei discepoli aveva il coraggio di domandargli:
«Chi sei?». Avevano capito che era il Signore.
13 Gesù si avvicinò, prese il pane
e lo distribuì; poi distribuì anche il pesce.
14 Era la terza volta che Gesù si faceva
vedere ai discepoli da quando era tornato dalla morte alla
vita.
GESÙ E PIETRO
15 Dopo mangiato, Gesù
disse a Simon Pietro:
- Simone, figlio di
Giovanni, mi ami più di questi
altri?
Simone
disse:
- Sì, Signore, tu sai che ti voglio
bene.
Gesù
replicò:
- Abbi cura dei miei
agnelli!
16 Poi gli disse una seconda volta:
- Simone, figlio di Giovanni, mi ami
davvero?
Simone gli
disse:
- Sì, Signore, tu sai che ti voglio
bene.
Gesù
replicò:
- Abbi cura delle mie
pecore.
17 Una terza volta Gesù
disse:
- Simone figlio di Giovanni, mi ami
davvero?
Pietro fu addolorato che Gesù gli
dicesse per la terza volta «mi ami tu?».
Rispose:
-
Signore, tu sai tutto. Tu sai che io ti amo.
Gesù gli
disse:
- Abbi cura delle mie pecore.
18 Quand'eri più giovane, ti mettevi da
solo la cintura e andavi dove volevi; ma io ti assicuro che quando sarai
vecchio, tu stenderai le braccia, e un altro ti legherà la cintura e ti
porterà dove tu non vuoi.
19 Gesù
parlò così per far capire come Pietro sarebbe morto dando gloria a
Dio. Poi disse ancora a Pietro:
-
Seguimi!
20 Pietro si voltò e vide il
discepolo prediletto di Gesù, quello che nella cena si era appoggiato a
Gesù e gli aveva chiesto chi fosse il traditore.
21 Pietro dunque lo vide e disse a
Gesù:
- Signore, che cosa sarà di
lui?
22 Gesù gli
disse:
- Se voglio che lui viva fino al mio
ritorno, che t'importa? Tu, seguimi!
23 Per
questo, tra quelli che credevano, si diffuse la voce che quel discepolo non
sarebbe morto. Però Gesù non aveva detto: «Non
morirà». Aveva soltanto detto: «Se voglio che lui viva fino al
mio ritorno, che t'importa?».
24 E' questo
il discepolo che testimonia quei fatti e li ha scritti. Noi sappiamo che la
testimonianza è vera.
25 Gesù fece
molte altre opere: se si scrivessero tutte, una per una, riempirebbero tanti
libri. Io penso che neanche il mondo intero potrebbe
contenerli.